facebook rss

Centrale biogas sotto accusa,
per la Corte di giustizia europea è regolare

AMBIENTE – Il caso dell'impianto di Castelbellino, realizzato senza Valutazione di impatto ambientale da parte della Regione, era finito al centro di ricorsi al Tar promossi da Comune comitati ambientalisti. La magistratura era arrivata ad appellarsi agli organi europei per chiarire la vicenda, innescata nel 2012. Deluso il sindaco Cesaroni: “La Corte Ue sembra sanare la mancanza di Via”. La sentenza farà giurisprudenza anche per tutti gli altri impianti contestati delle Marche

Controlli nelle centrali biogas, foto d’archivio

 

di Giampaolo Milzi

La Corte di Giustizia Europea promuove l’operatività del contestatissimo impianto Biogas di Castelbellino. Un ok frutto della sentenza emanata il 27 febbraio scorso dai giudici dell’organismo UE, dove, in sostanza, si afferma che – esaminata tutta la lunga controversia amministrativa sul caso iniziata sei anni fa – la progettazione della centrale e l’avvio del ciclo produttivo (ancora in atto) di energia elettrica ricavata dal processo di combustione delle biomasse sono del tutto regolari. Nonostante la pratica istruttoria funzionale a progetto e attività industriale non fosse stata completata da un preventivo screening di Via (Valutazione d’impatto ambientale). Molto articolate e complesse le motivazioni del provvedimento della Corte. Tanto che il sindaco di Castelbellino, Andrea Cesaroni, per vederci chiaro, alcuni giorni fa ha avuto un lungo colloquio con l’avvocato Alessandro Lucchetti, che tutela gli interessi della municipalità nel procedimento che la vede ancora coinvolta assieme alle controparti, ovvero la Società Agricola 4C titolare dell’impianto e la Regione Marche, presso il Tribunale amministrativo delle Marche (Tar). Era stato lo stesso Tar, preso atto delle ragioni particolarmente intricate – anche e soprattutto dal punto di vista burocratico – esplicitate nel contenzioso dai contrapposti fronti dei legali, ad inviare una gran mole di atti e a chiedere alla Corte Europea una sorta di parere interpretativo “autentico” che lo mettesse poi nelle condizioni di pronunciarsi senza alcun dubbio.
Una sentenza-parere che ha lasciato l’amaro in bocca al sindaco Cesaroni. Perché? “Perché di fatto la Corte UE sembra sanare la mancanza di Via. E poi ci sembra in qualche modo contraddittoria, quando i giudici europei scrivono, in pratica, che in ogni caso la Società Agricola 4R potrebbe chiedere una Via postuma, cioè avviare ora una nuova pratica per la Valutazione d’impatto ambientale”. E se la società proprietaria della centrale nel sito fra le contrade residenziali e industriali Pantiere e Scorcelletti non si avvalesse di tale facoltà? “Beh, qui la pronuncia della Corte Europea non ci sembra chiarissima, ma io e l’avvocato Lucchetti pensiamo che comunque consenta alla centrale di proseguire a produrre”. Pessimista, il sindaco, anche per quanto riguarda l’esito della prossima udienza al Tar: in quanto i giudici amministrativi del Tribunale marchigiano dovrebbero uniformarsi al parere della Corte con sede in Lussemburgo. Per capire il pessimismo del sindaco – il quale, in sintonia col Coordinamento dei Comitati Terre Nostre Marche, continua a considerare la centrale Biogas una sorta di eco-mostro “piratesco” (numerosi i casi di allarme inquinamento come indotto della sua operatività) – dobbiamo fare alcuni passi indietro. “Galeotta” fu, secondo il fronte anti Biogas, l’autorizzazione concessa nel 2012 dalla Regione Marche al funzionamento dell’impianto di Castelbellino nonostante – lo ripetiamo – la pratica non fosse stata precedentemente avallata dalla Via. Motivo principale, questo, per cui il Comune di Castelbellino presentò ricorso al Tar contro l’autorizzazione regionale. Ricorso che rivelatosi vincente, dato che il Tar con sentenza n° 486 del 19 giugno 2015, annullò l’ok della Regione. Già, ma nel frattempo, qualcosa si era già mosso sul fronte normativo, sia nazionale che regionale, e la Regione aveva ben pensato di giocare d’anticipo, prima del pronunciamento del Tar. Come? Approvando una sua legge con la quale, di fatto, sanava tutte le presunte e a suo avviso opinabili irregolarità d’iter riguardanti impianti biogas compreso quello di Castelbellino. E prendendo poi atto, con soddisfazione, del decreto n° 52 emesso il 30 marzo 2015 dal ministero dell’Ambiente, un atto di moratoria che prevedeva e prevede l’esenzione dell’obbligo di presentazione Via per impianti con potenze produttive di elettricità non elevatissime, ma comunque ben superiori a quella pari a 1MW della centrale di Castelbellino, a condizione che gli impianti non avessero ancora avviato e completato con esito positivo la richiesta autorizzativa per produrre entro la data del 30 marzo di entrata in vigore del decreto. Forte di queste novità e, appunto, giocando d’anticipo rispetto all’annullamento dell’autorizzazione da parte del Tar che sarebbe arrivato il 19 giugno 2015, il 3 giugno la Regione aveva emesso un secondo decreto, il Ddpf n° 60, convalidando la prima autorizzazione e ribadendo che non necessitava di preventivo screening Via. Il sindaco Cesaroni: “Ecco, a favore della centrale giocano, come pare sottolineare il provvedimento adottato in Lussemburgo, proprio quel secondo decreto di convalida autorizzativa della Regione e il decreto-moratoria del marzo 2015 del ministero dell’Ambiente”. Atti che pesano, nel parere della Corte di Giustizia Europea, perché in linea col diritto UE. E la Corte del Lussemburgo, da statuto, è chiamata a garantire che il diritto dell’UE venga interpretato e applicato allo stesso modo in ogni Paese e da ogni istituzione dei vari apparati statali dell’Unione. Va ricordato che con la sentenza del 27 febbraio scorso, la Corte Ue si è pronunciata su altri casi di procedimenti di giustizia amministrativa analoghi, relativi cioè ad impianti di biogas nelle Marche, pendenti al Tar regionale, ed ha il valore di una direttiva. Non resta ora che attendere, sul caso Castelbellino, proprio l’esito – che sembrerebbe scontato pro Agricola 4C e ente Regione – della prossima pronuncia del Tar Marche.

Il biogas di Castelbellino finisce alla Corte di Giustizia Europea

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X