
da sx, Francesca De Pace, coordinatrice regionale trapianti, il rettore della Politecnica, Sauro Longhi, il direttore generale di Ospedali riuniti, Michele Caporossi, Marco Vivarelli, direttore della clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dii Ospedali riuniti di Ancona
Donazioni e trapianti di organi, è boom nelle Marche: 47 interventi, 34 donatori. Picco proprio nel mese di luglio. A tracciare il quadro, il direttore generale di Ospedali riuniti di Ancona, Michele Caporossi, affiancato da Marco Vivarelli, direttore della clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti di Ospedali riuniti, la coordinatrice regionale dei trapianti, Francesca De Pace, ed il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi. Il record di donazioni di organi e di trapianti si è registrato nei primi 7 mesi del 2018 nelle Marche: 53 donatori segnalati, cioè potenziali, di cui solo quattro inidonei, 34 donatori (con un tasso di 38 per milione di abitanti), 16 opposizioni e 47 trapianti effettuati. Ventisei sono stati i trapianti di fegato e 21 quelli di rene. Numeri che portano le Marche ai vertici della classifica nazionale, se rapportati alla popolazione marchigiana, poco più di un un milione e mezzo di abitanti.
A luglio il picco massimo dell’ultimo periodo: 8 donatori su 13 potenziali e 10 trapianti, con Ancona protagonista tra il 16 e il 22 luglio: 4
donatori e 10 trapianti. Un boom, cifre simili di solito si registrano nell’arco di un anno, con un incremento di donatori legato agli incidenti stradali, ma anche a ictus e patologie cerebrovascolari a causa del caldo.
Dal 2005 il Centro Regionale Trapianti di Ancona ha effettuato 982 interventi, «presto arriveremo a mille» ha annunciato il direttore generale di Ospedali riuniti di Ancona, Michele Caporossi.
Tra i tanti successi, il secondo trapianto di rene in Italia da donatore Hiv positivo a ricevente Hiv positivo. La mortalità è in calo. L’ultimo decesso legato ad un trapianto a Torrette risale al febbraio 2017. Nelle Marche ci sono 16 rianimazioni che generano donatori, di cui quattro rianimazioni nell’ambito dell’ospedale regionale di Torrette, 13 i medici coordinatori ospedalieri di donazione, un Centro Regionale Trapianti (Crt), un centro trapianti fegato e rene. L’attività di donazione è iniziata nel ’98 con l’adesione al Nord Italia Transplant. I trapianti sono cominciati nel 2005. Tra i prossimi progetti, quello nazionale relativo al trapianto di rene da vivente, la donazione cuore fermo, ovvero da cadavere, l’attuazione di un progetto nazionale sulla donazione (Csr) e la sinergia con l’Umbria.
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