
La Croce Gialla a Falconara
Tenta la spaccata in un negozio di elettronica sulla Flaminia, ma si ferisce con un vetro e viene arrestato dai carabinieri della Tenenza di Falconara. Il ladro, un 22enne marocchino, dovrà essere sottoposto a un intervento per la lesione riportata al tendine d’Achille. Dunque, attualmente, si trova ricoverato a Montacuto. Si tratta dello stesso ragazzo arrestato a febbraio 2018 dopo due tentativi di rapina perpetrati ai danni di altrettante tabaccherie. La spaccata è avvenuta attorno a mezzanotte. Un passante, transitando a piedi sulla Flaminia, ha udito un rumore di vetri infranti ed ha immediatamente allertato il 112. Sul posto è arrivata una pattuglia del Norm di Ancona ed una della Tenenza di Falconara. È stato subito accertato che c’era stata una tentata intrusione e che sulla vetrina infranta dell’attività (che si occupa di assistenza computer) c’erano delle tracce di sangue, verosimilmente causate proprio dalla rottura della vetrina. Ai militari non è restato altro che seguire la scia sul marciapiede e, attraverso il sottopasso di via Trieste “Piattaforma Bedetti”, arrivare fin sulla battigia, dove è stato trovato il marocchino, ansimante e in una pozza di sangue. Stava cercando di fermare l’emorragia con l’acqua del mare. Mostrando una evidentissima lacerazione al polpaccio destro, il 22enne si è giustificato dicendo di essere stato aggredito da alcuni spacciatori non meglio identificati, per questioni di droga. La stessa versione è stata ripetuta ai militi della Croce Gialla di Falconara, intervenuti sulla battigia per i primi soccorsi. Ciononostante, il quadro è sin da subito apparso inequivocabile ed il nordafricano è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato. Nella stessa notte, su disposizione del pubblico ministero di turno, il marocchino è stato posto nuovamente in libertà a causa delle gravissime condizioni di salute (lacerazione del tendine d’Achille) e dell’imminente necessità di essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Torrette, dove tuttora è ricoverato. Il proprietario dell’attività in seguito ha potuto constatare che, a parte la vetrina infranta, nulla mancava dal negozio anche perché, fatta eccezione per alcuni apparecchi in riparazione, l’esercizio non custodisce alcun valore o contanti al suo interno.
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