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Lo Stato vince una battaglia,
recuperati 800 milioni di Longarini

ANCONA - Sentenza della Corte di appello di Roma favorevole al ministero dei Trasporti: l'imprenditore aveva ottenuto un pignoramento per il mancato affidamento dei lavori di ricostruzione della città

Edoardo Longarini

 

Lo Stato recupera 800 milioni di euro nell’annosa diatriba giudiziaria con l’imprenditore Edoardo Longarini. L’ultimo capitolo è stato scritto dalla Corte d’appello di Roma il 26 luglio, con una sentenza che ha dato ragione alla Avvocatura dello Stato, che agiva per conto del ministero delle Infrastrutture. La vicenda riguarda il mancato affidamento di alcune opere per la ricostruzione post bellica del capoluogo dorico nel 1992. L’imprenditore originario di Tolentino aveva avviato più di un quarto di secolo fa una causa per ottenere il risarcimento dallo Stato per il ritiro dell’affidamento. Tra tribunali vari, sentenze e ricorsi, nel 2012 un nodo arbitrale aveva riconosciuto al titolare della Adriatica Costruzioni 1,2 miliardi di euro, cifra che con gli interessi, rivalutazioni e spese legali era arrivata a sfiorare i due miliardi di euro. Una cifra monstre, tanto che la stessa Avvocatura dello Stato era arrivata a dire che un’eventuale vittoria dell’imprenditore avrebbe creato «un danno grave e irreparabile» alle finanze italiane. Per questo erano stati congelati nel bilancio dello Stato 821 milioni di euro, un acconto a garanzia di Longarini. Ora la Corte d’appello chiamata a dare esecuzione alla sentenza e quindi a decidere se liquidare o meno la somma pignorata, oltre a respingere l’impugnativa del lodo arbitrale, ha anche rigettato la richiesta di considerare il denaro alla stregua di una cauzione. Il verdetto dell’altro giorno quindi consente di «recuperare al bilancio dello Stato circa 800 milioni – ha fatto sapere in una nota il Mit – in precedenza pignorati dall’imprenditore in forza di lodi arbitrali che ora vengono riconosciuti come nulli». Ma la partita è tutt’altro che chiusa. La sentenza è impugnabile in Cassazione» ha fatto sapere l’avvocato Claudia Cardenà che da anni assiste l’imprenditore 87enne, originario di Tolentino.

 

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