di Gabriele Censi
Unicam fa tutto in casa e realizza un percorso circolare di formazione con gli studenti impegnati nella realizzazione di servizi utili all’intera comunità universitaria. Parliamo delle App YoUnicam e Bookeeper sviluppate dal laboratorio di Informatica sotto la supervisione dei docenti Andrea Polini e Francesco De Angelis. Servizi estremamente utili anche al fine di ottemperare alle normative anti Covid e di velocizzazione delle procedure di accesso alle aule. Con YoUnicam, gli studenti, prima di entrare in aula, avranno assegnato il numero di posto in cui sedersi. Bookeeper è invece la biblioteca digitale che permette la consultazione dei libri digitalizzati.
Matteo Leonesi si è occupato con il collega Yuri Paoloni di YoUnicam: «Abbiamo avuto già 3000 download e questa mattina circa un migliaio di rilevazioni di presenza, la funzionalità principale è rilevare la presenza degli studenti all’interno delle aule, ma ci sono tanti altri servizi già attivi e altri in implementazione». A sviluppare la app Bookeeper sono stati invece gli studenti Joel Sina, Lorenzo Palazzesi e Simone Panzarani. «L’app offre la possibilità agli studenti di leggere i libri attraverso i dispositivi mobili, l’idea è nata con l’emergenza Covid durante la quale non era possibile accedere alla biblioteca», ha spiegato Joel Sina.
Il rettore Claudio Pettinari conferma con un encomio pubblico i voti di eccellenza che gli studenti protagonisti del lavoro hanno avuto per i loro esami: «Un’esperienza per i ragazzi che potranno spendere domani, in un periodo difficile, con un tirocinio interno, hanno trovato delle soluzioni a beneficio dell’intera comunità». Rimarca il docente Andrea Polini: «La digitalizzazione diventa ancora più importante in questo periodo». Soddisfazione viene espressa anche dal direttore generale Vincenzo Tedesco: «Tutti gli atenei annunciano le loro app ma non le fanno vedere, le nostre applicazioni sono fatte dallo studente che ne fa una tesi di laurea».
Gli studenti che hanno sviluppato le app con il rettore Claudio Pettinari (a sinistra) e il professore Andrea Polini (a destra)
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