
Un momento della presentazione del progetto
di Antonio Bomba
Una task force per salvare e proteggere la spiaggia di Sirolo e la falesia a tergo delle spiagge San Michele-Sassi Neri e Urbani.
A formarla saranno vari esperti dell’Università Politecnica delle Marche provenienti dal dipartimento di scienze della Vita e dell’Ambiente e dal dipartimento di ingegneria Civile, Edile e Architettura assieme all’Irbim-Cnr ed al Comune di Sirolo.
Il progetto di lavoro è stato presentato questo pomeriggio all’aula Azzurra ‘Mario Giordano’ sita nel dipartimento di

Filippo Moschella
scienze della Vita e dell’Ambiente.
Lo studio di fattibilità, in cui saranno coinvolti tutti gli enti e i dipartimenti sopra elencati, fornirà un inquadramento generale dell’area e sarà utile per proporre possibili soluzioni basate sulla conoscenza del tratto di costa in esame, nonché dell’impatto che ogni soluzione trovata porterà all’ambiente stesso.
Le indagini e i relativi studi saranno incentrati sulle caratteristiche meteo-marine e batimetriche dell’area, le analisi dei sedimenti e delle biocenosi costiere, l’individuazione di soluzioni di mitigazione dell’impatto di onde e correnti sulla spiaggia di Sirolo. Infine una parte importante della ricerca sarà impostata per scoprire le caratteristiche di pericolosità e rischio della falesia in rapporto alla fruizione delle spiagge immediatamente sottostanti e, se necessario, la fattibilità di interventi di messa in sicurezza della stessa da eventuali e possibili crolli.
I risultati acquisiti costituiranno per il Comune di Sirolo un riferimento per la successiva elaborazione di progetti specifici come l’analisi di rischio, oltre alle eventuali azioni di protezione o risanamento del territorio.
Soddisfatto degli accordi firmati il magnifico rettore dell’Univpm Gian Luca Gregori: «L’Università

Francesco regoli e Gian Marco Luna
Politecnica delle Marche coinvolge in questa indagine due dei suoi dipartimenti di eccellenza confermando la sua vocazione a creare squadra con gli altri enti ed amministrazioni del territorio e a mettere la migliore ricerca scientifica al servizio della comunità e dei cittadini».
«Le competenze dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Irbim-Cnr di Ancona sono messe a sistema ed al servizio del territorio – tiene a precisare Gian Marco Luna, direttore dello stesso Irbim-Cnr – per realizzare uno studio completo e multidisciplinare che, coniugando discipline come oceanografia, modellistica, geologia, idraulica e biologia marina, intende creare quella base di conoscenze necessaria ad elaborare concrete azioni di protezione delle spiagge di Sirolo, nel meraviglioso contesto del nostro Monte Conero».
«L’attività comunale – spiega il sindaco di Sirolo Filippo Moschella – è nata più di un anno fa dalla sensibilità del vicesindaco Alessandro Mengarelli che, dopo il via libera dalla giunta, ha contattato con l’assessore Barbara

Pierpaolo Falco
Fabiani l’Univpm e l’Irbim-Cnr rappresentando la necessità, per la prima volta nella storia, di uno studio integrato falesia-costa-mareggiate. La richiesta comunale – va avanti il sindaco a spiegare molto soddisfatto dell’accordo raggiunto – presentata nell’autunno scorso alla regione Marche, è stata seguita dal presidente Francesco Acquaroli, dagli assessori Stefano Aguzzi e Guido Castelli, nonché dai consiglieri Mirko Bilò, Carlo Ciccioli e Marco Ausili, tutti determinanti per l’approvazione dello stanziamento di 170mila euro al Comune per effettuare lo studio. La ricerca multidisciplinare – prosegue Moschella nella spiegazione – frutto della sinergia fra enti, indirizzerà gli interventi pubblici di difesa della costa e di contenimento del dissesto idrogeologico per parecchi decenni, fondamentali per il mantenimento in sicurezza del retrostante centro storico, da sempre a rischio di cedimenti. Sirolo – incensa ora giustamente inorgoglito il comune di cui è sindaco – è una perla e un patrimonio nazionale, con delle caratteristiche uniche che devono ricevere un supplemento di attenzione con la ricerca integrata volta a

Alessandra Negri
individuare le migliori soluzioni per la tutela dell’ambiente, dato che il piano Gizc di difesa della costa approvato dalla precedente maggioranza di sinistra nel 2019 ha escluso qualsiasi intervento solo per la Falesia del Conero, a differenza di tutte le altre spiagge marchigiane».
«Si tratta di un progetto – dice Francesco Regoli, Direttore del Disva – che pone le basi per caratterizzare i rischi e individuare le soluzioni per proteggere un tratto di costa tra i più importanti e fragili della riviera del Conero. La messa in campo di competenze così diversificate evidenzia la complessità del problema ma anche la volontà di un approccio completo che coniughi la protezione dell’ambiente con la valorizzazione delle sue risorse».
«Il contributo del Dicea – afferma il suo direttore Enrico Quagliarini – sarà essenziale per le proposte di intervento di mitigazione del rischio di erosione della spiaggia e di impatto dei flussi marini sulla retrostante falesia. In particolare, le capacità di modellazione del moto ondoso e della idro-morfodinamica costiera in possesso del gruppo di Idraulica del Dicea, oltre alle competenze nella definizione di

Pierluigi Penna
soluzioni per la riduzione del rischio costiero contribuiranno a definire alcuni utili scenari di protezione».
«Chiunque potrà partecipare allo studio – riprendono all’unisono la parola per specificare una particolarità il sindaco di Sirolo ed il suo vice – con osservazioni e proposte, inviate anche tramite l’e-mail studiocosta@comune.sirolo.an.it».
«Il progetto – spiega Mirko Bilò consigliere regionale – potrebbe essere pilota a molti altri siti con caratteristiche simili a quelle di Sirolo».
«Grazie a tutti. Il rapporto fortissimo – dice Carlo Ciccioli, consigliere regionale – tra università e Regione è sempre più saldo. L’università, oltre alla formazione astratta, è sempre più presente nei collegamenti territoriali e questa sua funzione va esaltata e sarà sempre più indispensabile in futuro. Grazie anche al sindaco di Sirolo, alle richieste fatte. Noi in Regione abbiamo saputo ascoltare e con un intervento extra bilancio correre incontro alle sue richieste. In tutto questo il Cnr si conferma un anello indispensabile, sempre per il nostro territorio».








Un momento della presentazione del progetto

Mirco Bilò

Carlo Ciccioli
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