Omaggio floreale a San Ciriaco
e messa al duomo: la tradizione si rinnova

ANCONA – Stamattina il sindaco Daniele Silvetti con le autorità in cattedrale per la messa celebrata dall’arcivescovo Angelo Spina che nel suo messaggio ai fedeli ha voluto ricordare i giovani. «Speriamo che possano venire inaugurati in questo anno giubilare 2025 il Centro Pastorale alle Palombare ad Ancona, l’Oratorio della parrocchia del Sacro Cuore in via Maratta e la “Casa Nazaret” in via Astagno ad Ancona, centro di pastorale giovanile e vocazionale»

Il sindaco Daniele Silvetti con l’arcivescovo Angelo Spina stamattina al Duomo. Il primo cittadino di Ancona sui social ha pubblicato foto e messaggio per la giornata di festa: «ANCONA celebra il suo San CIRIACO. Tanti secoli, diverse culture: un solo Patrono. Si rinnova l’Armonia tra Società Civile e Comunità Ecclesiale della nostra Citta’. Buona Festa!!»

 

Nella solennità di San Ciriaco, patrono dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e della città di Ancona, mons. Angelo Spina ha presieduto questa mattina alle 10.30  la celebrazione eucaristica nella Cattedrale. Come di consueto, prima della Santa Messa, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, accompagnato dall’arcivescovo, ha offerto l’omaggio floreale a San Ciriaco, dopodiché Mons. Angelo Spina ha concelebrato la funzione religiosa, a cui hanno partecipato le autorità civili e militari. Al termine della celebrazione, sul sagrato della Cattedrale, l’arcivescovo ha elevato la preghiera a San Ciriaco e ha impartito la benedizione con il reliquiario, contenente un frammento della croce di Cristo e la reliquia del santo.

«Il 30 aprile 2025 sono state rese note le indagini e le analisi scientifiche sul corpo di San Ciriaco. È stato ancora una volta sorprendente vedere come ciò che la tradizione ci ha tramandato da secoli, ha trovato riscontro nelle analisi scientifiche. – ha esordito mons. Spina nel suo messaggio ai fedeli in occasione dei festeggiamenti patronali – I risultati ci aiutano ad avere più consapevolezza del grande dono che è stato fatto alla città di Ancona, di avere un santo che la protegge e veglia su tutti. Il corpo di un santo ci fa cogliere come la santità la si può toccare con le mani, è a portata di mano ed è per tutti. Papa Francesco, di venerata memoria, ci ricordava che anche i cristiani di oggi, a volte, pensano che il cammino verso la santità dipenda dai propri sforzi umani, dai propri sacrifici, dalla propria buona volontà. Non è una nostra iniziativa, ma una risposta a una chiamata che viene da Dio, che «ci ha amati per primo». Il nostro cammino verso la santità è dunque una risposta all’invito di Dio, il quale non solo ci rivolge questa chiamata, ma ci dà anche la forza necessaria per percorrere questo cammino».

Ha poi ricordati «i tanti crocifissi nella storia, uomini e donne a causa di violenze, di guerre, di ingiustizie», al dolore dei giovani, al vuoto educativo. «La situazione che stiamo vivendo certamente non è delle migliori. – scrive l’arcivescovo di Ancona-Osimo – Le sfide sono tante: la dignità del lavoro, la famiglia, l’istruzione, l’impegno civico, la cura del creato e le nuove tecnologie che creano relazioni on line a volte disumane. Gli spazi digitali che rendono ciechi alla fragilità dell’altro e impediscono l’introspezione. L’immersione nel mondo virtuale favorisce una sorta di “migrazione digitale”, vale a dire un distanziamento dalla famiglia, dai valori culturali e religiosi che conduce molti giovani verso un mondo di solitudine e di auto-invenzione, fino a sperimentare la mancanza di radici».

La Chiesa locale da anni si sta interrogando su questi temi e il presule ha invitato ancora una volta la Chiesa locale di Ancona-Osimo a spendere sempre più energie a favore dei giovani. «Speriamo che possano venire inaugurati in questo anno giubilare 2025: il Centro Pastorale alle Palombare ad Ancona, l’Oratorio della parrocchia del Sacro Cuore in via Maratta e la “Casa Nazaret” in via Astagno ad Ancona, centro di pastorale giovanile e vocazionale: luogo di incontro dei giovani per favorire la loro crescita umana e spirituale, per il discernimento vocazionale, per la formazione permanente, per l’accompagnamento nel cammino della vita, per aiutarli nei momenti bui e di disagio con supporti spirituali e percorsi psicologici. – ha elencato – San Ciriaco ci aiuti, lui che ci fa capire con la sua testimonianza che prendere la croce di Cristo è abbracciare il giogo dell’amore. Sostituiamo la parola croce con amore. Ed ecco: se qualcuno vuole venire con me dice Gesù, prenda su di sé il giogo dell’amore, tutto l’amore di cui è capace, e mi segua. Ciascuno con l’amore addosso, che però ha il suo prezzo: “Là dove metti il tuo cuore, là troverai anche le tue spine e le tue ferite”. L’esito finale è “trovare vita”. Quella cosa che tutti gli uomini cercano, in tutti gli angoli della terra, in tutti i giorni che è dato loro di gustare: la fioritura della vita. Perdere per trovare. È la fisica dell’amore: se dai ti arricchisci, se trattieni ti impoverisci. Noi siamo ricchi solo di ciò che abbiamo donato» ha concluso mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo. Oggi pomeriggio i festeggiamenti civili proseguono con la consegna della civiche benemerenze.

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