Simulazione avanzata
per gli anestesisti del futuro:
al via il progetto “4X4” sui trapianti

ANCONA - Trentacinque specializzandi dell'Università Politecnica delle Marche coinvolti in un percorso nazionale tra scienza, etica e dono per ottimizzare la rete trapiantologica

Gli specializzandi

Al via da lunedì un ambizioso progetto di formazione per i futuri specialisti in anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.
Si tratta della seconda edizione del progetto nazionale “4X4”, voluto dal Centro Nazionale Trapianti e dall’Istituto Superiore di Sanità, che mira a potenziare la preparazione dei medici nel delicato campo della donazione e del trapianto di organi, in particolare cuore e polmone.
Il percorso, coordinato dal professor Abele Donati, direttore della Scuola di Specializzazione e della Clinica di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Torrette, in collaborazione con la professoressa Erica Adrario, si articola in tre fasi. La prima si svolgerà ad Ancona da lunedì a mercoledì prossimi presso la Facoltà di Medicina di Univpm, seguita da una seconda tappa anconetana a settembre e da quella finale a Roma a dicembre 2025.
Trentacinque specializzandi del 4° e 5° anno avranno l’opportunità di approfondire, attraverso simulazioni avanzate presso il Centro di Simulazione “Il CUoRE” dell’Univpm, diretto dalla professoressa Adrario, tematiche cruciali che spaziano dalla diagnosi di morte alla gestione perioperatoria, con un focus particolare sulla comunicazione con le famiglie e l’umanizzazione delle cure.

Abele Donati

Il direttore generale dell’Aoum, Armando Marco Gozzini, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra l’Azienda e l’Univpm, definendola «un asse portante per la ricerca e l’assistenza necessarie a mantenere elevati standard di cura e di eccellenza», evidenziando il contributo alla crescita della rete regionale dei trapianti.
Anche il rettore Gian Luca Gregori ha espresso orgoglio per la partecipazione dell’Università a un progetto di così «alto valore scientifico, umano e formativo», sottolineando il ruolo della simulazione clinica nella formazione e l’attenzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia alla dimensione etica e relazionale della professione medica.
Le fasi successive del progetto prevedono l’osservazione di casi reali sul campo e un confronto sugli aspetti medico-legali e organizzativi, con l’obiettivo di formare medici capaci di operare efficacemente all’interno della rete trapiantologica nazionale, ottimizzando la comunicazione e la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Il professor Donati ha concluso ribadendo l’importanza del programma come «un’importante occasione per i medici in formazione di perfezionare le loro competenze avanzate in trapiantologia».

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