«No all’Area marina protetta
del Conero, scelta ideologica,
dannosa e contraddittoria»

ANCONA – Commenta così il punto del programma dello schieramento Ricci, Giacomo Bugaro, candidato indipendente alle prossime Regionali nella lista di FdI. «Ne vedremo delle belle da questa coalizione di centrosinistra, che somiglia sempre più a un caravanserraglio in stile hippy.

Giacomo Bugaro

 

«La proposta dell’area marina protetta nel Conero, contenuta nel programma della sinistra guidata da Matteo Ricci, è l’ennesimo esempio di ambientalismo ideologico, privo di basi reali e pericoloso per la nostra economia.  Non esiste alcun pericolo ambientale reale lungo la costa del Conero che giustifichi l’introduzione di un’area marina protetta. È una misura che non serve, ma anzi danneggia pesantemente il comparto turistico, il diportismo e tutta la filiera della nautica, che rappresenta posti di lavoro, imprese e sviluppo economico per il nostro territorio». A sostenerlo è Giacomo Bugaro, candidato alle prossime elezioni comunali nella lista di Fdi- circoscrizione Ancona, da indipendente. Bugaro, ex forzista, e uomo di fiducia del governatore delle Marche Francesco Acquaroli nel Cda dell’aeroporto, è un esperto della materia ricoprendo anche la carica di rappresentante del Comune di Ancona nel Comitato del Porto di Ancona.

«È evidente che il programma di Ricci è fortemente orientato verso le posizioni dell’estrema sinistra. – prosegue Giacomo Bugaro – A testimoniarlo c’è anche l’incredibile contraddizione anconetana: la candidata Valeria Mancinelli, per dieci anni sindaco della città, si è sempre dichiarata contraria all’istituzione dell’area marina protetta. Ora Ricci la sconfessa platealmente. Ma si sa, la sinistra ci ha abituato a queste acrobazie: un giorno dicono una cosa, il giorno dopo fanno l’opposto. Ne vedremo delle belle da questa coalizione, che somiglia sempre più a un caravanserraglio in stile hippy. Ma sono certo che i marchigiani sapranno distinguere tra chi propone buonsenso ed equilibrio e chi invece rincorre ricette ideologiche e dannose per il territorio».

 

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