Blitz all’alba a Mezzavalle, il Comitato:
«Sproporzionato, a chi dà fastidio?»

ANCONA - Droni, elicottero, unità cinofile, carabinieri e Capitaneria per sgomberare una trentina di campeggiatori abusivi. Mezzavalle Libera attacca: «Uso eccessivo di risorse pubbliche, mentre i veri problemi della costa restano irrisolti»

I carabinieri a Mezzavalle

«Cosa giustifica un dispiegamento di forze degno di un’operazione anti-terrorismo per una trentina di ragazzi che dormivano in spiaggia?». È la domanda che si pone il Comitato Mezzavalle Libera all’indomani del blitz avvenuto all’alba di venerdì 8 agosto nella baia del Conero, quando carabinieri, forestali, unità cinofile, Capitaneria di Porto, droni ed elicottero hanno sgomberato un gruppo di campeggiatori abusivi, identificando 78 persone e sanzionandone 32, con 12 segnalazioni alla Procura per permanenza in aree vietate.

Secondo il Comitato, l’intervento «a dir poco sproporzionato” ha colpito giovani che “avevano passato la notte in tenda o sotto le stelle” senza situazioni di violenza o degrado. “Nessun rave, nessuna discarica a cielo aperto – si legge nella nota – ma un’alternativa semplice e naturale al turismo organizzato e commerciale».

«Il contrasto tra la pacifica realtà dei fatti e l’apparato messo in campo è clamoroso. Quello che si è visto a Mezzavalle è un uso distorto delle risorse pubbliche e un modo scorretto di affrontare un tema che riguarda, sì, il rispetto delle regole, ma anche la proporzione, il buon senso e il diritto alla natura. Non è in discussione il fatto che il campeggio libero sia vietato da un’ordinanza sindacale, né che l’ambiente vada tutelato. Ma l’intervento messo in scena è apparso più come una dimostrazione muscolare di forza nei confronti della libera fruizione che una reale operazione di tutela».

«Nel frattempo – continuano –  restano irrisolti problemi ben più gravi: scolmatori a mare, scarichi abusivi, speculazione edilizia, salvaguardia del mosciolo e delle specie ittiche, traffico crocieristico e inquinamento, la mancata tutela che invece deriverebbe da un’AMP (Area Marina Protetta), l’aumento delle spiagge date in concessione e la privatizzazione strisciante del demanio marittimo».

«La vera domanda da porsi è: a chi dà fastidio questa presenza alternativa e gratuita in uno dei pochi tratti di spiaggia di pregio ancora liberi? Mezzavalle non è solo una spiaggia: è un simbolo».

Operazione all’alba a Mezzavalle: oltre a bivacchi e campeggi, pure brace ed escrementi

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