
Il corteo
di Nicoletta Paciarotti
Bandiere palestinesi, fumogeni rossi e verdi, cori che invocano libertà. In circa trecento hanno sfilato oggi pomeriggio da piazza Roma a piazza Cavour per chiedere lo stop al massacro a Gaza e denunciare la complicità del governo italiano.Tra le bandiere spuntava anche quella dell’Usb, segno della presenza del sindacalismo di base accanto agli studenti e ai collettivi.

Il corteo, scortato da polizia, carabinieri e polizia locale, ha attraversato corso Stamira fino a Piazza Cavour, bloccando il traffico. All’altezza del palazzo della Regione i manifestanti hanno puntato il dito contro le istituzioni: «Siete complici del genocidio».

E ancora: «Il governo prova a vietare lo sciopero nazionale, ma della legittimità non ci importa nulla». Qualcuno ha denunciato anche i tentativi di strumentalizzare la mobilitazione in campagna elettorale del centrosinistra: «Noi con la Palestrina da sempre». L’atmosfera è stata accesa fin dall’inizio: bandiere, tamburi, cori contro la premier Meloni e un messaggio preciso: «Domani blocchiamo tutto il porto».

A spingere ancora di più alla mobilitazione sono le notizie arrivate dal Mediterraneo: finite le operazioni israeliane in mare, 40 italiani a bordo della Flotilla sono stati trasferita ad Ashdod.

A tutte le persone fermate verrà poi chiesto se intendono firmare un documento in cui si dichiarano responsabili dell’ingresso illegale in Israele e di accettare l’espulsione: in questo caso lascerebbero il Paese molto presto.

La protesta ad Ancona non si ferma: stasera sit-in davanti agli ospedali cittadini e domani pomeriggio, corteo e blocco annunciato al porto, con concentramento al varco della banchina da Chio.
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