La Giunta comunale di Ancona ha deliberato ieri, 17 ottobre, il riequilibrio economico del contratto Tpl con Atma Scpa, stanziando la somma di 1.052.000 euro nel bilancio comunale 2025/2027. L’esecutivo ha dato mandato al dirigente dell’Area Pianificazione Urbana e Ambientale, di liquidare l’importo, previa dichiarazione da parte di Atma di rinunciare a ulteriori pretese economiche relative ai rapporti contrattuali fino al 31 dicembre 2024. Un’operazione che si traduce in una boccata d’ossigeno per le casse in sofferenza di Conerobus, effettivo gestore per conto di Atma, del servizio di Tpl urbano nel capoluogo di regione. Il Comune ha, infatti, affidato dal 2007 il servizio di Tpl urbano ad Atma, costituita nel 2006 e che vede tra i soci proprio Conerobus. Un contratto di servizio Atma prorogato più volte per mantenerne la gestione fino alla futura gara regionale attesa per il 2026 (se non sarà rinviata). Un contratto però integrato nel tempo con clausole relative ai corrispettivi e ai sistemi di monitoraggio. Nel 2024 è stato sottoscritto un addendum contrattuale che recepisce le indicazioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art), rafforzando i controlli sull’efficacia e sull’efficienza del servizio, confermando così la validità del contratto entro e non oltre il 30 giugno 2026.
Proprio per ‘vigilare’ meglio sull’andamento del servizio e dei conti, nel 2025 è stato anche istituito un Comitato Tecnico di Gestione composto da due rappresentanti del Comune e altrettanti della società consortile Atma S.c.p.A. Nello scorso mese di giugno si è tenuta la prima seduta di questo organismo, riunito per valutare le posizioni del Comune di Ancona. Già ad aprile in una nota Atma rilevava che “le consorziate della scrivente si trovano dinnanzi ad una gravissima difficoltà economica, tale da poter pregiudicare il corretto esercizio delle prestazioni caratterizzate da obbligo di servizio pubblico” si legge in un passaggio della delibera di giunta. Difficoltà economiche collegate ad aumenti e costi imprevisti (assicurativi, manutentivi e contrattuali). Sulla scorta di quanto dichiarato da Atma, terminato il periodo pandemico, ed in fase di superamento l’incremento dei costi legato al conflitto russo-ucraino, è stato accertato che il piano economico-finanziario del 2024 presentato dalla stessa Atma al Comune di Ancona, approvato per la prosecuzione in continuità e senza interruzioni del servizio pubblico, non garantiva più l’equilibrio contrattuale. Occorreva pertanto una compensazione di risorse per assicurare la continuità del servizio essenziale di Tpl.
Così per il riequilibrare il Pef di gestione del servizio per gli anni 2023 e 2024, la soluzione il Comune di Ancona l’ha trovata mutuando le misure enucleate dalla Regione Marche, vale a dire l’adeguamento dei ricavi da bigliettazione al tasso Istat Foi (5,4% per il 2023 e +0,8% per il 2024) e poi l’adeguamento dei corrispettivi chilometrici dei servizi aggiuntivi urbani fino al livello dei servizi minimi. Dall’applicazione integrale di entrambe le misure per il Comune di Ancona è risultato un importo da versare a compensazione totale di 1.237.671 euro (956.363 + Iva al 10%) ma «quale approccio prudenziale al riequilibrio del Pef, nonché in considerazione degli obiettivi di efficientamento dell’azienda in termini di monitoraggio dell’andamento gestionale» specifica l’atto, la Giunta ha riconosciuto solo l’85% della somma, pari a 1.052.000 euro totali (Iva inclusa).
(Redazione CA)
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