Il 10 novembre 1975, in maniera del tutto inattesa, Italia e Jugoslavia firmarono il Trattato di Osimo che sanciva la definitiva rinuncia dell’Italia alla sovranità sull’ex zona B del mai costituito Territorio Libero di Trieste, ossia l’Istria nord occidentale con le cittadine di Capodistria, Pirano, Umago, Cittanova, Grisignana e Buie. «Tale trattato cristallizzava la situazione esistente dal 1954, quando la zona A del Territorio Libero, ossia l’attuale provincia di Trieste, era tornata all’Italia mentre la Zona B era rimasta sottoposta all’amministrazione provvisoria jugoslava» fa sapere una nota dell’Unione degli Istriani che sabato 22 novembre, in occasione del 50simo anniversario della sottoscrizione, avrà luogo proprio ad Osimo, nella Sala delle Quattro Colonne presso Palazzo Campana, alle ore 17, organizza un importante convegno organizzato intitolato “A cinquant’anni dal Trattato di Osimo. L’ultimo tradimento”.
«Nel corso dell’evento verranno analizzati in maniera approfondita la genesi, il contenuto e la portata di quell’infausto trattato che segnò la fine delle speranze degli esuli istriani di rientrare in possesso delle proprie case e delle proprie terre. – prosegue il comunicato – L’evento vedrà la partecipazione di relatori d’eccezione: Emanuele Piloni e Massimiliano Lacota (rispettivamente coordinatore regionale per le Marche e presidente nazionale dell’Unione degli Istriani), il prof. Stefano Pilotto, docente di Storia delle Relazioni Internazionali presso la Mib Trieste School of Management, e del senatore Roberto Menia, primo firmatario della legge istitutiva del “Giorno del Ricordo dei Martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”, nonché vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato. Nell’occasione verranno anche analizzate le motivazioni del perché quel Trattato oggi non è più valido, ponendo le premesse per sollevare nuovamente la questione dell’appartenenza dell’ex Zona B e della restituzione dei beni confiscati agli esuli dall’allora Jugoslavia e mai restituiti».
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