Celebrata a San Ciriaco
la Virgo Fidelis

ANCONA - Patrona dell'Arma dei carabinieri, la messa è stata officiata dall'Arcivescovo Angelo Spina e concelebrata dal Cappellano militare della Legione carabinieri Marche, Don Pierluigi Plata

Nella mattinata odierna, presso la Cattedrale di San Ciriaco, i carabinieri di Ancona hanno celebrato la propria patrona, la Virgo Fidelis.
È stato commemorato l’84° anniversario della “Battaglia di Culqualber”, combattuta nel 1941 in Africa Orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio di un caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica. Proprio il 21 novembre, dopo l’ennesimo attacco di preponderanti forze inglesi, il caposaldo di Culqualber cessò di resistere e quasi tutti i Carabinieri caddero in combattimento. Per quell’epico fatto d’armi, alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nel 1949 il Papa Pio XII promulgò invece la bolla pontificia con cui concesse all’Arma dei Carabinieri, come Santa Protettrice, la Beatissima Vergine Maria, con il titolo di “Virgo Fidelis”, fissandone la celebrazione il 21 novembre, data che coincide anche con la presentazione di Maria al Tempio. Oggi è stata anche celebrata la Giornata dell’Orfano, ricordando che gli orfani sono assistiti dall’Opera Nazionale Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei carabinieri, istituzione risalente al 1948. In tale contesto, è stata consegnata una targa ricordo alla neo‑dottoressa Lucrezia Battistini, figlia del Luogotenente Carica Speciale Andrea Battistini deceduto il 26 marzo 2023, la quale, grazie al sostegno del citato ente, ha brillantemente conseguito il diploma di laurea in chimica e tecnologia farmaceutica.


Alla Santa Messa, officiata dall’Arcivescovo del capoluogo Mons. Angelo Spina e concelebrata dal Cappellano militare della Legione carabinieri Marche, Don Pierluigi Plata, hanno preso parte le Autorità civili e militari nonché una nutrita rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, le vedove e i figli dei militari caduti in servizio, nonché le vittime del dovere. Don Pierluigi si è soffermato sul significato più antico e profondo della parola “Vergine”, evidenziandone il riferimento alla “fecondità” e accostandolo all’operare del Carabiniere, che deve essere costantemente “fecondo” e pronto ad agire in ogni situazione. Il Comandante della Legione, Generale di Brigata Nicola Conforti, nei saluti di apertura alle Autorità e agli ospiti ha, in particolare, rivolto un pensiero “colmo di affettuosa vicinanza” alle vedove, ai genitori e ai figli dei Caduti dell’Arma “silenziosi testimoni del ricordo e dell’esempio che deve continuare a illuminare e nutrire il nostro operato”. Il Generale si è poi soffermato sull’eredità lasciata dagli Eroi di Culqualber “che continua a indirizzare l’operato dei tanti Carabinieri impegnati, in ogni latitudine, nell’ordinario e silenzioso servizio della quotidianità”. In chiusura, oltre a richiamare il valore della “fedeltà”, valore fondante del motto della Benemerita “nei secoli fedele”, ha voluto rimarcare l’aspetto della “spontaneità” che indirizza l’azione di ogni Carabiniere. “Il nostro agire” – ha sottolineato il Comandante della Legione – “il nostro operato empatico e predisposto all’ascolto non ha retro pensieri, non ha secondi fini se non il bene delle comunità per contribuire a far prevalere sempre la forza del diritto sul diritto della forza”.

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