L’incubo è finito: Otello, l’alano “terribile”,
lascia Ostra Vetere
per una nuova vita a Roma

ANIMALI - Dopo mesi di tensioni e una petizione dei residenti, il cane è stato trasferito in una pensione a "cinque stelle" per un percorso di riabilitazione. Il sindaco Corinaldesi: «Soluzione migliore per tutti, lui compreso»

Otello, l’alano di Ostra Vetere

di Sabrina Marinelli 

Otello, l’alano “terribile” di Ostra Vetere, si è trasferito in una casa di campagna alle porte di Roma. E’ ospite dell’associazione Alani Rescue Onlus. Non ha una semplice cuccia ma un vero letto, vista la stazza, e televisione in camera. Per la comunità la fine di un incubo, viste le ripetute aggressioni, e per Otello l’inizio di una nuova vita. «Avremmo potuto togliere subito il cane alla famiglia per affidarlo al canile di Moie – spiega Massimo Corinaldesi, sindaco di Ostra Vetere – ma a noi stava a cuore il benessere dell’animale, vittima anche lui della situazione che si era creata. Invece di condannarlo a vivere in un box nella speranza che qualcuno lo adottasse, dopo un’adeguata riabilitazione, ho preferito individuare un percorso più adeguato, che ha richiesto più tempo ma rappresenta la soluzione migliore per tutti, alano compreso. Adesso sta in una pensione a cinque stelle, di meglio non potevamo chiedere». I residenti esasperati, nei giorni scorsi hanno consegnato una petizione con oltre cento firme al primo cittadino.

Massimo Corinaldesi sindaco di Ostra Vetere

«Li capisco benissimo – aggiunge il sindaco – e li ringrazio per la pazienza avuta. Per il bene del cane, per arrivare a questo risultato, è stato necessario un percorso più lungo. Il problema, però, adesso l’abbiamo risolto. Insieme agli organi competenti mi sono attivato per tutelare la mia comunità e anche Otello». Giovedì mattina il proprietario l’ha accompagnato nella sua nuova residenza, accettando di separarsi da lui. «La nostra famiglia si è subito attivata dopo l’ordinanza del sindaco – spiega il proprietario – per rispettare tutti i punti previsti dalla stessa, però, più passava il tempo e più ci rendevamo conto che Otello aveva bisogno di altri tipi di interventi, quindi, abbiamo iniziato un percorso con una veterinaria comportamentista e con un addestratore cinofilo, in quanto l’animale, pur non mostrando segni di aggressività, mordeva senza un fine forse perché ancora è cucciolo, nel senso che non ha nemmeno 20 mesi. Abbiamo riflettuto e ritenuto che fosse opportuno trasferirlo in un centro dove potesse anche lui stare meglio». C’è stato un incontro tra lui, il sindaco, il comandante dei carabinieri, il comandante della polizia locale e il responsabile del servizio veterinario, concluso con la decisione di allontanarlo. «Ci siamo rivolti all’associazione Alani Rescue Onlus e l’educatrice cinofila Valentina Aureli si è subito resa disponibile ad accogliere Otello in una bellissima casa in campagna – prosegue il proprietario – dove verrà corretto il suo comportamento. Ringrazio il sindaco per quello che ha fatto e per come ha coordinato il tutto». Ringraziamenti che il primo cittadino estende all’associazione che si sta prendendo cura di Otello, la Alani Rescue Onlus, sperando che possano arrivare anche delle donazioni per sostenerla. «La scelta di focalizzare la nostra attività a tutela dell’alano, e dei cani derivanti da incroci con questa bellissima razza, è dovuta alla consapevolezza dei pregiudizi e delle false convinzioni che spesso coinvolgono i cani di grossa mole – spiega la presidente Simonetta Zonari – e che condannano questi bestioni dal cuore tenero a vite indecorose, prive di amore e di affetto, elementi fondamentali per la sopravvivenza del cane stesso. Infatti, nonostante la stazza, gli alani sono cani estremamente sensibili, che hanno bisogno di vivere con un padrone che sappia amarli, accudirli e che li tratti come veri e propri membri della famiglia. L’alano non ha bisogno di grandi spazi, può vivere tranquillamente in appartamento e pur di restare al fianco del suo amico a due zampe, sa diventare minuscolo, quasi invisibile, sempre estremamente delicato nei movimenti».

Otello nella struttura che lo sta ospitando

Otello si sta ambientando anche se ancora è un po’ spaesato. Non capisce, infatti, cosa sia successo. «L’obiettivo è quello di potergli trovare un giorno una nuova casa – prosegue la presidente – è presto per dire quanto ci vorrà, la nostra Valentina Aureli, educatrice cinofila, è riuscita a recuperare cani molto problematici, quindi, sono certa che farà un buon lavoro anche con Otello che, almeno per il momento, non ci sembra avere un’indole aggressiva. Ha anche giocato con una cagnolina. Riteniamo ci siano margini per un buon recupero. La nostra associazione è di Venezia – precisa – ma il luogo operativo di recupero è a Campagnano di Roma da Valentina Aureli, nostra socia e volontaria, il nostro cardine».

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