di Sabrina Marinelli
Si è conclusa tra le polemiche la prima tappa del viaggio in bicicletta di Paolo Baldini contro il bullismo. Partito alle 8 di stamattina da Montignano, è arrivato a Foligno passando per Nocera Umbra con una prima tappa ad Arcevia. Nella frazione dove viveva Leonardo Calcina, il 15enne che si è tolto la vita il 13 ottobre 2024, ha trovato ad accoglierlo Gabriele Cameruccio, assessore alle Frazioni. A lui è stata consegnata una copia della lettera scritta dai genitori di Leo con la proposta di legge contro il bullismo, redatta dal loro avvocato Pia Perricci. L’assessore la consegnerà al sindaco Massimo Olivetti. L’iniziativa, fortemente voluta da Paolo Baldini che ha una figlia coetanea di Leo, è volta a sensibilizzare sul bullismo. Motivo per cui, ne è certa la famiglia, il 15enne ha deciso di farla finita. L’altro obiettivo è quello di consegnare la missiva al presidente della Repubblica Mattarella, alla premier Meloni e ai Ministri Nordio e Valditara.
Una copia la famiglia di Leo ha deciso di lasciarla anche ai Comuni dove la pedalata farà tappa ma le amministrazioni dei due umbri, raggiunti oggi, seppure preventivamente informate, hanno ignorato il loro appello. Solo il Comune di Senigallia e quello di Arcevia, che ha ospitato la prima tappa, hanno dimostrato sensibilità e rispetto per la famiglia ma soprattutto per la memoria di Leo. Ad Arcevia era presente ad accoglierli una delegazione presieduta dalla sindaca Marisa Abbondanzieri. Qui Paolo Baldini, arrivato in anticipo rispetto alla tabella di marcia, e Leo, che simbolicamente indossava tramite una maglietta a lui dedicata, hanno sentito il calore di una comunità sensibile. La mamma di Leonardo, Viktoryia Romanenko e l’avvocato Pia Perricci, hanno raggiunto ogni tappa in macchina. «Voglio ringraziare il sindaco di Arcevia e l’assessore alla cultura – le parole della mamma di Leo – che ci hanno accolto con le braccia aperte due persone squisite e di grande cuore». Una piccola pausa, il tempo di un caffè e di riprendersi dalla fatica, poi di nuovo in sella e via a pedalare, Direzione Nocera Umbra. L’arrivo è stato però deludente. Residenza municipale chiusa. Nessuno presente. «Sono delusa – racconta Viktoryia – perchè li abbiamo avvisati in anticipo e per scendere e prendere la lettera ci voleva poco, due minuti ce li potevano dedicare. Il sindaco poteva delegare qualcuno come hanno fatto a Senigallia. Ad Arcevia, c’erano tutti, ci hanno offerto anche il caffè».
L’ultima tappa della giornata è stata a Foligno con la stessa indifferenza. «Siamo arrivati in ritardo a causa del traffico prosegue la madre di Leo -. Finora silenzio totale, nessun ci ha contattato». La seconda giornata ripartirà proprio da Foligno con una pausa a Spoleto, Terni e infine Orte. Ad accompagnare Paolo Baldini nell’impresa anche il suo amico Paolo Cecchetti. «Vorrei ringraziare il sindaco di Terni che sta organizzando un incontro – interviene l’avvocato Pia Perricci – ci riceverà con la fascia, in maniera solenne, e ci ha già annunciato che ci regalerà il gagliardetto del Comune. Dalle amministrazioni di Nocera Umbra e Foligno abbiamo invece ricevuto indifferenza totale».
Nel frattempo ha risposto il Quirinale. «Indifferenza totale anche dalla Presidenza della Repubblica – prosegue il legale – mi hanno fatto contattare dal segretario per dirmi che avremmo potuto spedire la lettera. Troppe istituzioni sono indifferenti». Alle condizioni date sembrano esserci pochi margini per vedere istituita una legge contro il bullismo, come i genitori chiedono da un anno. Un testo c’è già, l’ha scritto proprio l’avvocato Pia Perricci che, a questo punto, la proporrà da sola con gli strumenti che la legge le mette a disposizione. «Per presentare una proposta di legge su base popolare bisogna raccogliere 50mila firme – spiega – però prima bisogna andare in Cassazione, dichiarare che si vuole fare questa proposta di legge, poi parte tutto l’iter per metterla nella Gazzetta ufficiale. Servono almeno dieci persone che devono andare in Cassazione, ci stiamo già organizzando e la prossima settimana cercherò di prendere direttamente l’appuntamento con la Cassazione, così poi ci attiviamo per raccogliere le firme. A me hanno insegnato una cosa: aiutati che Dio di aiuta, se lo Stato non ti aiuta fai in modo tu di aiutare lo Stato».
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