Nuove case e ospedale di comunità
Mangialardi: «Criticità su sei progetti»
Calcinaro: «Non sono a rischio»

ANCONA – Ieri in aula la discussione della interpellanza con i timori espressi dal consigliere regionale dem sulla realizzazione delle case di comunità di Corinaldo, Chiaravalle, Ancona (ex Craas), Filottrano, e l’ospedale di comunità di Jesi. L’assessore regionale rassicura: «E’ vero che alcuni interventi stanno procedendo più spediti, altri richiedono tempi più lunghi ma questo non significa che ci siano progetti abbandonati o finanziamenti a rischio»

Maurizio Mangialardi

«Nel corso della seduta del Consiglio regionale svolta ieri è stata discussa la mia ennesima interpellanza sul Pnrr Missione 6 – Salute. In questi anni ho sollecitato a più riprese la Giunta regionale a rendicontare con precisione lo stato di avanzamento dei lavori Pnrr. Fino a ora, l’assessore Saltamartini aveva sempre risposto che andava tutto bene, che tutte le opere sarebbero state completate nei tempi, che non c’era nessun tipo di problema .Il nuovo assessore Calcinaro, di cui ammiro l’onestà intellettuale e il coraggio, ha invece preferito parlare il linguaggio della verità ammettendo ciò che era già di per sé evidente da tempo e che avevo segnalato, ovvero che le Case di Comunità di Corinaldo, Chiaravalle, Filottrano, Ancona (ex Crass) e l’Ospedale di Comunità di Jesi, a causa dei ritardi accumulati, dei contenziosi e dello stato attuale dei cantieri (ove aperti) non verranno realizzati all’interno della programmazione Pnrr» sottolinea il consigliere comunale d’opposizione Maurizio Mangialardi (Pd).

Secondo Mangialardi, «il fatto che queste opere non vengano realizzate entro i tempi stabiliti dall’Unione europea (giugno 2026) rischia di mettere in discussione l’intero finanziamento Pnrr per ciò che concerne la medicina del territorio, ovvero anche per le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità che saranno effettivamente completati entro i termini. Su questo punto, tuttavia, l’assessore si è detto fiducioso di poter salvaguardare i finanziamenti erogati. Lo auspico anche io, per il bene della nostra Regione. E si tratta di una magra consolazione aver visto riconosciuta la bontà delle mie osservazioni. La medicina del territorio della provincia di Ancona è oggi davvero a rischio: tutti e 5 gli interventi che non saranno realizzati ricadono infatti proprio sulla nostra provincia. Un problema serissimo. – conclude Mangialardi – Peraltro, è stato contestualmente bocciato dalla maggioranza un mio Ordine del Giorno in cui chiedevo che le 5 strutture purtroppo uscite dal filone Pnrr siano finanziate attraverso risorse proprie dal Bilancio regionale. La Giunta Acquaroli non ha dunque assunto nessun impegno concreto, abbandonando al loro destino le 5 strutture della medicina territoriale».

Paolo Calcinaro

L’assessore regionale alla Sanità, Paolo Calcinaro, replica chiarendo che «le Case di Comunità di Corinaldo, Chiaravalle, Filottrano, Ancona e l’Ospedale di Comunità di Jesi, finanziate dal Pnrr, non sono a rischio». L’assessore aggiunge che «è vero che alcuni interventi stanno procedendo più spediti, altri richiedono tempi più lunghi, com’è normale che sia di fronte a un numero consistente di cantieri, ma questo non significa che ci siano progetti abbandonati o finanziamenti a rischio. Il caso spesso citato di Corinaldo ne è un esempio. Ma è importante sottolineare che il target nazionale per ricevere il finanziamento delle Case di Comunità è stato rimodulato già nel 2023 dall’Unione Europea insieme all’Italia, abbassandolo del 27%, e dunque non è più un obbligo completare nei tempi tutte le strutture inizialmente previste».

L’ex Crass di Ancona

Calcinaro aggiunge che «se su 29 Case di Comunità 5 rappresentano una difficoltà e su 9 Ospedali di Comunità uno ha un percorso da monitorare, credo si sia fatto un buon lavoro nei mesi e negli anni precedenti. Tradotto, anche se alcuni interventi dovessero arrivare più tardi degli altri, il target resterebbe comunque pienamente centrato. In secondo luogo, si è parlato di possibili problemi di copertura economica. Ma anche qui parliamo di ipotesi che non corrispondono alla realtà. Se ci fosse stata una scopertura, la Regione avrebbe comunque garantito il completamento dell’opera, come avviene per tutti i progetti considerati strategici. La verità è più semplice: c’è stata una rimodulazione degli obiettivi a livello nazionale ed europeo, e dentro questa rimodulazione la Regione Marche risulta perfettamente in linea» conclude l’assessore regionale alla Sanità.

 

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