
Nazif Muslija (Foto: ‘Chi l’ha visto?’)
di Francesca Marsili
È stato dimesso dall’ospedale di Camerino Nazif Muslija, ora si trova nel carcere di Monteacuto. L’uomo, che era ricercato per il femminicidio della moglie Sadjide Muslija, 49 anni, avvenuto mercoledì scorso nella sua abitazione a Monte Roberto, è stato trovato ieri in un bosco a Matelica, dove ha tentato di impiccarsi a una quercia. Dal carcere, in attesa di essere interrogato dai carabinieri, Muslija avrebbe detto: «Si, sono stato io».
A trovarlo, nel tardo pomeriggio di ieri, è stato un uomo che stava passeggiando con il suo cane, e ha subito dato l’allarme. Sul posto sono arrivati 118 e carabinieri, che hanno riconosciuto l’uomo, 50enne, di origini macedoni.
Sadjide Muslija è stata trovata uccisa nel letto della sua abitazione di via Garibaldi, con il cranio fracassato. Secondo la Procura, sarebbe stato lui ad uccidere la moglie con molteplici colpi alla testa e al torace sferrati con un tubo in ferro. La potenziale arma del delitto, ancora sporca di sangue, è stata trovata dagli investigatori nel corso del sopralluogo avvenuto nell’abitazione in cui è stata trovata massacrata la donna, appoggiata ad un muro esterno. Il cadavere di Sadjide Muslija, si trova all’ospedale Torrette di Ancona, in attesa che venga svolta l’autopsia disposta dal pm Rosario Lionello. Ad effettuarla sarà Angelo Montana, medico legale a cui è stato affidato l’incarico. La donna sarebbe stata uccisa probabilmente prima che andasse al lavoro. Insospettiti per la strana assenza cui non era solita, sono stati i colleghi di lavoro della donna, dipendete di una ditta di imballaggi di Jesi, a dare l’allarme.
A recarsi nella sua abitazione sono stati i carabinieri di Moie. Nel frattempo il marito si era reso irreperibile. Anche lui, falegname, dipendente di una ditta che realizza infissi, non si era presentato al lavoro. I sospetti sono subito ricaduti su Nazif Muslija per i suoi precedenti: l’uomo aveva patteggiato 1 anno e 10 mesi per maltrattamenti alla moglie. Da quel momento sono iniziate le ricerche fino a quando ieri sera non è stato trovato a 40 chilometri da Monte Roberto, in un bosco a sant’Anna di Matelica. A fiutare la sua presenza il cane di un cacciatore. Il macedone è stato trovato appeso a una corda con i piedi che sfiorava terra. Nei pressi un giaciglio: un sacco a pelo e dei viveri. Il passante ha subito dato l’allarme al 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Matelica, Pioraco e Fiuminata assieme al comandante della Compagnia di Camerino, il capitano Angelo Faraca, e il personale sanitario del 118.

I carabinieri sul luogo del femminicidio
Il 50enne, dopo essere stato stabilizzato è stato trasferito all’ospedale di Camerino, piantonato dai carabinieri della compagnia di Camerino, e dai colleghi del reparto del Nucleo operativo con il comandante Massimiliano Mengasini, da cui poi è stato dimesso nella nottata e trasferito nel carcere di Montacuto, in attesa di essere interrogato dal Gip.
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