di Sabrina Marinelli
«Tommi non può tornare in canile». E’ l’appello delle volontarie che sono andate a prenderlo, o almeno c’hanno provato, nella casa che dovrà lasciare. La seconda in poco tempo. Non è sceso dalla poltrona per andare a salutarle. Ha scodinzolato ma non si è alzato. Ha alzato la testa guardando verso quel tavolo dove gli umani, seduti intorno, stavano decidendo del suo futuro. Poi di nuovo giù, lo sguardo perso, rassegnato, di chi ha intuito che stava succedendo ancora. Di nuovo. Quattro anni fa Tommi, che ora ne ha dodici, è stato portato in canile perché la sua mamma umana si è dovuta trasferire in un ricovero per anziani. Ha già vissuto il trauma di doversi separare da chi più amava, lasciando una casa calda per finire in un freddo box. Purtroppo, i due coniugi che gli avevano dato una seconda chance si sono gravemente ammalati. Nel doppio dramma che ha colpito la sua attuale famiglia, questo dolce cane è rimasto di nuovo solo.
I suoi occhioni, quando le volontarie si sono avvicinate per portarlo via, era come se implorassero di lasciargli almeno quella poltrona, diventata la sua cuccia, tutto quello che gli era rimasto. L’hanno lasciato lì ma ancora per poco. Se ne dovrà separare a giorni. «Non ce la siamo sentita di riportarlo in canile – spiega Francesca Libardi, presidente dell’Associazione Cuori pelosi che gestisce il canile rifugio comunale – oltretutto siamo pieni, non abbiamo posto, quindi sarebbe stato trasferito in uno più grande ma, essendo stata un’adozione nostra, ci siamo sentite la responsabilità di trovargli una soluzione, la meno traumatica possibile». Se fosse tornato nella piccola struttura cittadina, dove già conosceva tutti e dove le coccole sono quotidiane così come le passeggiate, sarebbe stato tutto più semplice. Certo, però, sarebbe stato comunque in un box e non in poltrona.
«Abbiamo deciso di metterlo in una pensione a nostre spese – prosegue –. Speravamo che nel frattempo qualcuno si facesse avanti per aprirgli la propria di abitazione ma non sono arrivate richieste per lui. Così abbiamo deciso di chiedere aiuto perché mantenerlo lì costa 15 euro al giorno e non abbiamo fondi a sufficienza, dovendo aiutare anche altri cani».
Per aiutare a pagare le spese della pensione questo è l’iban IT73K0306921306100000005477 e nella causale bisogna scrivere: Per Tommi. Chi invece desiderasse accoglierlo in casa, e questo per lui sarebbe il vero regalo di Natale, deve sapere che Tommi va d’accordo con i cani ma solo se femmine. Con i gatti non si sa, non ha mai avuto contatti con loro. Gli piace passeggiare e dormire sul morbido. Non ha grosse pretese, chiede solo di non finire dietro le sbarre.
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