I Comuni sono tenuti per legge ad effettuare entro il 31 dicembre di ogni anno un’analisi complessiva delle partecipazioni dirette e indirette in società, valutando se mantenerle, razionalizzarle, fonderle, liquidarle o cederle. Una revisione annuale che riguarda anche la verifica del rispetto dei requisiti di interesse generale, economicità e coerenza con le finalità istituzionali dell’ente per promuovere il contenimento della spesa pubblica e la buona gestione delle società partecipate stesse. La Giunta comunale di Anona ha approvato giovedì scorso la proposta di deliberazione sul piano 2025 delle misure di razionalizzazione per alcune società e del mantenimento senza interventi per altre, che dovrà ora essere votata dal Consiglio comunale. Il Comune di Ancona detiene un ampio portafoglio di partecipazioni dirette e indirette, tra cui Ancona Entrate, Ancona Servizi, Anconambiente, Viva Servizi, Viva Energia, Marche Teatro e Conerobus.
Rientrano nel perimetro anche società indirette controllate tramite partecipate pubbliche, anche Sogenus, Estra, Edma Reti Gas e società in liquidazione. La delibera di giunta conferma poi l’affidamento in house di numerosi servizi pubblici locali come quelli per le entrate comunali, di igiene urbana, della illuminazione pubblica, della gestione teatri, parcheggi e servizi cimiteriali. All’atto è allegata una relazione che analizza l’andamento economico, l’efficienza e la qualità dei servizi, motivando il mantenimento dell’in-house provinding nonostante la deroga al principio di concorrenza. La delibera prende inoltre atto dello stato di avanzamento delle procedure di liquidazione di alcune società (tra cui Ce.Mi.M., Tirana Acque e Consorzio Zona Palombare) e della conclusione positiva della liquidazione di Flag Marche Centro, con restituzione ai soci di un attivo superiore ai conferimenti iniziali, mentre per Sogenus S.p.A. è approvata la fusione per incorporazione in Anconambiente.
Un punto centrale riguarda inevitabilmente Conerobus S.p.A., qualificata definitivamente come società a controllo pubblico dalla Corte dei Conti nel 2025. In virtù del controllo pubblico, che entrano nel perimetro della revisione anche le partecipazioni indirette detenute tramite Conerobus, in particolare Conerobus Service S.r.l. e Atma S.c.p.A., che devono anch’esse rispettare i requisiti di legittimità e coerenza previsti dalla normativa. Il bilancio 2024 di Conerobus si è chiuso con una perdita di 1,59 milioni di euro, che riduce il patrimonio netto a circa 3,5 milioni. Le cause principali sono l’aumento dei costi di produzione (personale, fattori energetici e finanziari) e la riduzione dei ricavi da bigliettazione. L’indebitamento bancario è aumentato sensibilmente e i mezzi propri coprono solo una quota minima dell’attivo. Nonostante le criticità, il bilancio è redatto in continuità aziendale grazie alle proroghe dei contratti di servizio e agli adeguamenti dei corrispettivi riconosciuti da Regione Marche e Comune di Ancona nel 2025. Tali contributi, pur rilevanti, non sono stati sufficienti a riportare l’esercizio in equilibrio economico.
Alla luce della situazione di difficoltà economico-finanziaria, la Giunta ritiene necessario un monitoraggio rafforzato e l’adozione di specifiche misure di razionalizzazione, con attenzione ai potenziali impatti sul bilancio comunale. Il Comune ha affidato a Conerobus il servizio di Tpl tramite contratto di servizio dal 2007, più volte prorogato per effetto della normativa regionale e nazionale. Attualmente l’affidamento è valido fino al 30 settembre 2026, in attesa dell’espletamento della gara, sulla base delle proroghe consentite dal Regolamento europeo e dalla normativa emergenziale. Il Comune conferma quindi la strategicità del servizio di trasporto pubblico locale, ma allo stesso tempo riconosce la necessità di interventi correttivi e di governo più incisivi, per garantire sostenibilità, efficienza e tutela delle finanze pubbliche.
La società ha avviato un articolato piano di razionalizzazione: riduzione e rimodulazione del servizio estivo e invernale, contenimento dei chilometri percorsi, revisione degli orari, ottimizzazione dell’impiego del personale, blocco del turn over e piano di smaltimento ferie. Queste misure hanno già prodotto risparmi stimati in diverse centinaia di migliaia di euro. Nel 2025 il CdA ha approvato le linee guida di un piano industriale e avviato una procedura di composizione negoziata della crisi. Parallelamente, sono in corso approfondimenti su temi fiscali (Iva sui corrispettivi Tpl) e sui rapporti economici con la Regione e il Comune, con l’obiettivo di ristabilire l’equilibrio finanziario e garantire la sostenibilità del servizio pubblico nel medio periodo. Nei prossimi mesi i soci dell’azienda che gestisce il Tpl si dovranno decidere come coprire le eventuali perdite dell’esercizio 2025, se con un aumento o invece un abbattimento del capitale sociale.
(Redazione CA)
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