
Andrea Nobili
Emergono gravi falle nel sistema dei Centri per uomini autori di violenza (Cuav).
A sollevare il tema è il consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Andrea Nobili, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale a seguito della morte di Sadjide Muslija, la donna uccisa a Pianello, con il marito considerato il presunto responsabile del femminicidio.
Secondo quanto emerso, l’uomo già condannato per maltrattamenti stava beneficiando della sospensione della pena in virtù dell’impegno a intraprendere un percorso terapeutico presso un Cuav, percorso che però non è mai iniziato a causa delle liste di attesa. Nel frattempo, gli era stato consentito di rientrare nell’abitazione familiare.
«Questa tragedia ha messo in luce gravi carenze nella rete di protezione che avrebbe dovuto garantire la sicurezza della vittima – afferma Nobili –. È necessario verificare se negli ultimi tre anni la Regione abbia svolto un’efficace attività di monitoraggio sui Cuav delle Marche, in particolare rispetto al rispetto degli standard di funzionamento, ai tempi di presa in carico, all’adeguatezza delle risorse professionali e all’utilizzo dei fondi pubblici, nonché ai risultati effettivamente raggiunti».
Nell’interrogazione, l’avvocato e già Garante dei diritti della persona nelle Marche, Nobili chiede inoltre se esistano protocolli operativi formalizzati tra Regione, Uffici di esecuzione penale esterna, Procure, Tribunali e Ambiti Territoriali Sociali, per garantire canali prioritari ai casi con prescrizioni giudiziarie e tempi di intervento compatibili con la valutazione del rischio.
«Dopo quanto accaduto – conclude il consigliere – è indispensabile potenziare l’offerta regionale dei Cuav, ridurre o azzerare le liste di attesa, garantire risposte tempestive nei casi a rischio, rafforzare il coordinamento tra istituzioni e intensificare la vigilanza sui centri. Su questi aspetti chiediamo alla Giunta quali azioni concrete intenda intraprendere».
Centri Uomini Autori di Violenza: l’allarme “lunghe liste d’attesa”
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