Riduzione del rischio disastri:
Comune di Osimo e Univpm insieme
con azioni di resilienza climatica

AMBIENTE - l progetto parte con 156.000 euro, di cui l’80% stanziato dal Comune e il restante 20% dall’università. Le risorse serviranno ad assumere giovani ricercatori e ad acquisire beni e servizi utili. La durata prevista è di quattro anni, con possibilità di proroga

Michela Glorio il giorno della elezione a sindaca

La sindaca di Osimo, Michela Glorio, e il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Enrico Quagliarini, hanno sancito un accordo che guarda al futuro. Non un semplice atto amministrativo, ma un progetto che unisce scienza, territorio e comunità, con l’obiettivo di creare strumenti innovativi per la pianificazione urbana, la resilienza climatica e la protezione civile. Al centro dell’intesa c’è la creazione di un tavolo di lavoro interdisciplinare, dove tecnici comunali e ricercatori universitari collaboreranno per trasformare Osimo in un vero laboratorio di innovazione e resilienza territoriale. L’idea è di non limitarsi a reagire alle emergenze, ma costruire una visione integrata che colleghi pianificazione, protezione civile e valorizzazione delle aree verdi, per un migliore adattamento ai rischi climatici. Il percorso sarà scandito da tappe concrete, con risultati tangibili che cittadini e istituzioni potranno seguire passo dopo passo.

Dal lato universitario, sono coinvolti quattro dipartimenti: Disva (Scienze della Vita e dell’Ambiente), D3A (Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali), Dicea (Ingegneria Civile, Edile e Architettura) e Simau (Scienze e Ingegneria della Materia, dell’Ambiente e Urbanistica). Ognuno porterà competenze specifiche su ambiente, rischio, urbanistica e resilienza. La sindaca Glorio ha fissato le priorità: rafforzare la resilienza territoriale, integrando protezione civile e pianificazione; coinvolgere i cittadini nella prevenzione e gestione delle emergenze; valorizzare le infrastrutture verdi come difesa contro pericoli idrogeologici e climatici; monitorare periodicamente la vulnerabilità del territorio di fronte a eventi estremi e consolidare la cooperazione con la Protezione Civile. Il progetto parte con 156.000 euro, di cui l’80% stanziato dal Comune e il restante 20% dall’Università. Le risorse serviranno ad assumere giovani ricercatori e ad acquisire beni e servizi utili. La durata prevista è di quattro anni, con possibilità di proroga.

Il retore Enrico Quagliarini

Il rettore Enrico Quagliarini sottoline in una nota che «questo accordo è solo l’inizio di un percorso più ambizioso che prevede la creazione di un Hub interdipartimentale di ricerca e innovazione dedicato alla riduzione e prevenzione del rischio disastri. Tra i nomi ipotizzati spicca Crisis – Centro Ricerche sui Disastri, un titolo che evoca sfide globali e la necessità di soluzioni pragmatiche. Non sarà un centro confinato al territorio locale, ma punta a diventare un riferimento internazionale per la ricerca sulla riduzione e l’adattamento ai rischi».

Per la sindaca Michela Glorio «questo accordo permette al Comune di sviluppare una strategia preziosa per gestire e limitare problemi che hanno già colpito più volte la città, in particolare penso alla questione idrogeologica. Lo potremo fare avvalendoci di grandi professionalità come quelle della Politecnica che ci aiuterà nel lungo termine a predisporre le misure più appropriate per rendere la nostra comunità più preparata ad eventi di emergenza climatica, fornendoci gli strumenti giusti per migliorare la situazione. Intanto il Comune ha già fatto alcuni passi con il nuovo Piano urbanistico che spinge verso un minor consumo del suolo e con gli investimenti previsti nel prossimo bilancio di previsione per le manutenzioni di fossi e sistemi fognari». I dettagli del progetto verranno presentati pubblicamente a gennaio presso il Palazzo comunale di Osimo, in una conferenza congiunta della sindaca e del rettore.

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