Bacino dell’Aspio, Regione
e Consorzio al lavoro insieme
per ridurre il rischio idrogeologico  

OSIMO - Stamattina il tavolo tecnico nella sede del Consorzio di Bonifica Marche, focalizzato su un’area fragile e fortemente antropizzata, con una ricca zona industriale e numerose abitazioni e attività commerciali. Diversi gli interventi in atto con la realizzazione di casse di espansione come quelle di Senigallia, sul territorio osimano e di Castelfidardo

Sopralluogo sul territorio del bacino dell’Aspio

 

«La sicurezza del territorio non è un’opzione, è una responsabilità politica. Sul bacino dell’Aspio stiamo lavorando con una visione chiara e investimenti concreti». Queste le parole dell’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Tiziano Consoli, intervenuto questa mattina all’ultimo tavolo tecnico organizzato per il 2025 dal Consorzio di Bonifica Marche, nella sede dell’ente nel capoluogo. Un incontro focalizzato sul territorio del Bacino dell’Aspio. Un’area fragile dal punto di vista idrogeologico ma al contempo fortemente antropizzata, con una ricca zona industriale e numerose abitazioni e attività commerciali. Un patrimonio sociale ed economico diventato negli anni obiettivo primo di tutela, condiviso fra la Regione Marche e il Consorzio di Bonifica delle Marche.

 

 

Insieme all’assessore Consoli, il presidente del Consorzio Francesca Gironi, l’ing. Marco Chiatti e l’ing. Elena Guerrini, rispettivamente amministratore unico e direttore Tecnico di Bonifica Marche Engineering, l’ing. Stefano Postacchini, Rup dei diversi interventi, la Protezione civile, con l’ing. Stefano Stefoni e il Genio civile Marche Nord e Marche Sud, con l’ing. Luca Arabi e l’arch. Lucia Taffetani. Argomento del tavolo odierno, la sintesi di tutti gli interventi di mitigazione del rischio idraulico già realizzati, in corso di realizzazione o pronti per essere realizzati lungo tutto il bacino idrografico dell’Aspio, fra i Comuni di Castelfidardo e Osimo.

 

 

Si tratta di numerose opere che hanno trovato una loro concretizzazione e i necessari finanziamenti anno dopo anno e che via via stanno trasformando il territorio. Sul Fosso Rigo, a valle è stato aperto un canale bypass, rifatti i ponti lungo via del Lavoro e Ss16 e ampliata la sezione di valle del fosso fino alla confluenza con il Torrente Aspio per un totale di quasi 2,5 km di interventi fatti e 3,6 milioni di euro finanziati (Apq 002 e Opcm). In corso di realizzazione anche il rifacimento del ponte lungo via della Stazione (Pnrr) mentre quello lungo via Casone è in fase di verifica progettuale con fondi già assegnati Pr-Fesr 21-27. Sulla stessa area, la Regione si è spesa per la realizzazione di tre casse di espansione, di cui due già completate e una con lavori attualmente in corso.

 

Su Rio Scaricalasino (sul terriorio di Osimo) si sta intervenendo attraverso l’ampliamento delle sezioni idrauliche dei Fossi Offagna e San Valentino. I lavori in corso sono finanziati da un D.M Ambiente e Sicurezza Energetica del 2023. Delle 6 casse di espansione in programma, quella lungo lo Scaricalasino (cassa 4A) è in fase di infissione delle palancole mentre, per quelle lungo il Fosso Offagna (3B2, 3C e 3D) si sta procedendo con gli argini e le gabbionate (fondi Opcm3548/2006 / Pnrr). Le ultime due sono vedono già approvato il progetto esecutivo e sono in fase di gara.

 

 

Per l’assessore Tiziano Consoli «questi due interventi a Castelfidardo e a Osimo che riguardano il Rio Scaricalasino e il Fosso Rigo molto importanti perché garantiscono la sicurezza della ferrovia, delle aree industriali e del paesaggio, dimostrando il nostro impegno per la tutela del suolo, della costa e della popolazione delle Marche. Complessivamente, i lavori hanno un valore di circa 40 milioni di euro. Le opere, realizzate dal Dipartimento di Protezione Civile in sinergia con il Genio Civile (Marche Nord e Sud), rientrano in un programma di spesa di 80 milioni di euro. Gli interventi si estendono dai bacini dei fiumi Esino, Metauro e Foglia, coprendo le aree più critiche della nostra regione. Ringrazio il Consorzio di bonifica, braccio operativo della Regione, per la progettazione e la direzione lavori che hanno permesso di creare una rete di sicurezza. Questa collaborazione trasforma la vulnerabilità in resilienza, abbattendo il rischio e garantendo la protezione del territorio». «La Regione – continua Consoli – sta investendo molto per mitigare i rischi idrogeologici e per garantire un futuro più sicuro. Stiamo mappando le aree di maggiore criticità e definendo una programmazione pluriennale con fondi Mase, coesione, Pnrr e risorse regionali. L’obiettivo è prevenire eventi anche a lungo termine, prevedendo interventi su dighe, bacini idrici e casse di espansione come quelle di Senigallia, Osimo e Castelfidardo. Prevenire significa evitare di piangere danni e vittime domani. È una scelta politica che richiede coraggio, programmazione e continuità. Oggi possiamo contare su progetti da 20‑25 milioni di euro ciascuno. Ci impegniamo a mantenere trasparenza sui finanziamenti e a coinvolgere le comunità locali, affinché la prevenzione diventi un patrimonio condiviso».

 

Le casse di espnasione per il Rio Scaricalasino

 

Per Francesca Gironi, presidente del Consorzio «è innegabile il valore che questi interventi realizzati fra Osimo e Castelfidardo rappresentano per il territorio. In primis per quello che riescono a restituire a chi li vive quotidianamente da un punto di vista di sicurezza e di prospettiva futura. E poi per la modalità con la quale sono stati pensati e man mano realizzati. Le soluzioni proposte sono nate da un vero e proprio lavoro svolto di concerto, ognuno per le proprie competenze, fra Regione, Protezione Civile, Genio Civile e Consorzio, e questo ha consentito di dare subito ai Comuni risposte concrete e ci auguriamo risolutive”.

 

 

Sulla stessa riga anche l’ing. Stefano Stefoni, direzione Protezione Civile e Sicurezza del Territorio: «A conferma dell’efficacia del lavoro coordinato dalla Regione, gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico realizzati, in corso o previsti, sul bacino idrografico dell’Aspio realizzano gli obiettivi fissati negli anni passati che potevano e dovevano essere raggiunti. L’impegno della Regione di intercettare le giuste risorse economiche per realizzare la serie di opere necessarie a tutelare aree già colpite da eventi alluvionali importanti è stato prezioso e costante negli anni. Un lavoro che, come ribadito dall’assessore Consoli, proseguirà nei prossimi anni con ulteriori investimenti e una visione integrata di sicurezza e sviluppo. Oggi, a conclusione di questo tavolo tecnico e di questo 2025, facciamo un ulteriore passo avanti verso la restituzione alla popolazione e a due Comuni, di un grado di sicurezza che consenta a chi li amministra di pianificare lo sviluppo di questi territori, sollevandoli dai vincoli derivanti dal rischio idrogeologico».

 

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