Corsa a tre alle comunali di primavera:
Azione ufficializza il terzo polo

Maurizio Perini e Carlo Calenda

di Sabrina Marinelli

Sarà una corsa a tre per le comunali di primavera. Azione di Calenda, infatti, non sosterrà nessuno dei due schieramenti ma correrà da sola o con chi vorrà affiancarla. «A noi i nomi non interessano – interviene Maurizio Perini., coordinatore di Azione Senigallia -. La nostra posizione è chiara. Sono gli altri a non esserlo. Per ora non possiamo che prendere atto che i due schieramenti sono alle prese con delle evidenti questioni irrisolte al loro interno. Tra la gente normale c’è insoddisfazione sia verso chi ha governato che nei confronti dell’opposizione. Chiaro a tutti è che manca una visione di città e le questioni irrisolte sono troppe: sanità, sport, tutela del territorio. L’idea che si debba votare per sola contrapposizione viene rifiutata dai senigalliesi che invece vogliono soluzioni forti e persone capaci». Oltre a Massimo Olivetti per il centrodestra, e a Dario Romano o Marco Lion, che si affronteranno l’11 gennaio alle primarie di coalizione per il centrosinistra, ci sarà forse lo stesso Maurizio Perini, già consigliere comunale? «Mi è stato chiesto – dice – ma per il nome c’è tempo, ora ci interessano le soluzioni ai problemi dei cittadini. Ad oggi non possiamo né vogliamo avallare nessuno dei due schieramenti perché entrambi, nella confusione più totale, stanno pensando esclusivamente ai nomi e per nulla ai programmi concreti, al di là di velleitarie disquisizioni su temi privi di rilevanza, vedasi la disfida filosofica sul presepe. Azione ci sarà con un terzo polo – l’annuncio – pronto a rappresentare e sostenere il rinnovamento».

Maurizio Perini, coordinatore di Azione Senigallia

Il consigliere comunale di Amo Senigallia, Gennaro Campanile, pur partecipando al campo largo del centrosinistra, che comprende anche il Movimento 5 Stelle, non si è ancora espresso né per Romano né per Lion. Il centrodestra lo vorrebbe coinvolgere, scippandolo agli avversari, e pure Azione ci sta facendo un pensierino. «Lui, come noi, è interessato alla città e non alle poltrone – spiega Perini – perché meglio fare una buona opposizione che scendere a compromessi per un eventuale assessorato, quindi, se vorrà se ne potrà parlare, perché no».

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