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Costretta a prostituirsi per riavere
la figlia sequestrata: chiesti 19 anni
di carcere a due aguzzini

ANCONA - Questa la pena che il pm Daniele Paci ha inoltrato nei confronti di due fratelli romeni, accusati di sequestro di persona ai fini di estorsione, violenza sessuale, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Nell'inchiesta era finito anche il padre degli attuali imputati, condannato con il rito abbreviato. Vittima dei soprusi, una loro connazionale. Sentenza il 29 ottobre

Foto d’archivio

 

Violentata e costretta a vendere il proprio corpo per rivedere la figlioletta tenuta segregata da due aguzzini: arrivano le richieste di condanna della procura nei confronti di due romeni di 31 e 23 anni. Per entrambi, difesi dall’avvocato Filippo Paladini, sono stati chiesti 19 anni di reclusione per tutti i campi d’accusa contestati: sequestro di persona ai fini estorsivi, violenza sessuale, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La requisitoria del pm Daniele Paci è avvenuta questa mattina di fronte la Corte d’Assise. La sentenza è prevista per il 29 ottobre. Nell’inchiesta c’era anche finito il padre dei due romeni, condannato in abbreviato a due anni e due mesi di reclusione per i soli reati legati alla prostituzione della vittima, una connazionale di 24 anni che non si è voluta costituire parte civile. La donna sarebbe stata fatta venire a Collemarino dalla Romania dal 31enne dopo un contatto sul web. Le aveva promesso che si sarebbe preso cura di lei e della figlioletta, all’epoca dei fatti (autunno 2016) due anni e mezzo. Appena arrivata nella casa del nucleo familiare finito a giudizio, per la donna sarebbe iniziato l’inferno. Stando all’accusa, avrebbe subito abusi sessuali per poi essere avviata alla prostituzione sulla Flaminia, tra Falconara e Marina di Montemarciano. È nella primavera del 2017 che i due fratelli avrebbero sequestrato la piccina nella casa di Collemarino, chiedendo un riscatto di due mila euro. Per pagare, la 24enne – a cui nel frattempo gli imputati avevano tolto il passaporto – era stata costretta a continuare l’attività di meretricio. Una volta riottenuta la bimba, la vittima aveva sporto denuncia ai carabinieri di Falconara contro i suoi aguzzini. Che ora rischiano la stangata.

Bimba sequestrata, mamma costretta a prostituirsi: arriva la prima condanna

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