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Consiglio provinciale,
il Pd viene riconfermato
al timone di Ancona

POLITICA – Dall'election day esce vincitrice la lista Unione democratica, che riesce a piazzare sette consiglieri su dodici. "Ancona provincia civica" se ne assicura tre: resta fuori il candidato sindaco di Ancona, Stefano Tombolini, mentre la coalizione di centro-destra "Noi per la provincia" si ferma a due

Foto d’archivio

 

La provincia di Ancona si riconferma a trazione Pd. Nelle elezioni di ieri (3 febbraio) per rinnovare il Consiglio, la lista Unione democratica, che deteneva già la maggioranza uscente, riesce a mantenere il timone garantendosi sette consiglieri su 12, oltre al presidente, Luigi Cerioni, eletto lo scorso 31 ottobre. Si tratta del sindaco di Ostra, Andrea Storoni e dei consiglieri comunali Lorenzo Fiordelmondo (Jesi), Tommaso Fagioli, Diego Urbisaglia e Mirella Giangiacomi (trittico di Ancona), Lorenzo Catraro (Castelfidardo) e Laura Luciani (Falconara).
Più magro il bottino per gli altri due schieramenti. Se il listone civico “Ancona provincia civica” piazza tre candidati – i consiglieri comunali Marco Giampaoletti (Jesi), Giorgia Fiorentini (Falconara) e Mauro Bedini (Senigallia), mentre resta fuori l’ex candidato sindaco di Ancona, Stefano Tombolini – la coalizione di centro-destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), schierata con la lista “Noi per la provincia”, è fanalino di coda di questa tornata, con soli due eletti, ovvero Mario Araco (Osimo) e il veterano Lorenzo Rabini, coordinatore provinciale Fdi, al suo quarto mandato.
Il Consiglio, così composto, resterà in carica due anni. Alle elezioni indirette di ieri – non sono i cittadini ad esprimere il proprio voto nelle Provinciali – hanno partecipato 338 tra sindaci e consiglieri comunali (corrispondenti a 61.416 voti ponderati in relazione ai territori), pari al 51,06% degli aventi diritto (662 sindaci e consiglieri) e al 61,70% del totale del voto ponderato.
Fuori dalla gara il Movimento 5 stelle, che ha boicottato la tornata elettorale in tutta Italia, in protesta contro le legge Delrio sulla riforma dell’Ente «che ha tolto la rappresentatività diretta – scrivono nel Blog delle stelle –. Questi organi politici sono ora composti da sindaci e consiglieri comunali che si eleggono tra loro: è il festival delle correnti e degli accordi tra i partiti».

Elezioni consiglio provinciale, tre liste a contendersi la guida di Ancona

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