di Emanuele Garofalo
Stabilimenti con più file di ombrelloni, per effetto dell’ampliamento naturale della spiaggia, ma soprattutto il Comune consente l’installazione delle piscine negli stabilimenti balneari. Una novità che gli operatori di Palombina potranno sfruttare dalla prossima stagione, visto che ormai l’estate è alle porte e nessuno inizierà i lavori a giugno. E certo farà discutere. Perché nel nuovo piano spiaggia di Palombina, approvato dalla giunta, è scritto nero su bianco: le vasche negli stabilimenti servono per “mitigare l’effetto dei divieti di balneazione conseguenti gli sversamenti a mare causati dagli scarichi degli scolmatori, in attesa degli interventi strutturali necessari per eliminare il fenomeno, con vasche prefabbricate di ridotte dimensioni, poste fuori terra da mantenere stagionalmente”. Così recita il piano spiaggia approvato lo scorso 9 maggio dalla giunta, lo strumento urbanistico che torna a dettare le regole dopo l’ultimo piano particolareggiato di Palombina, scaduto nel lontano 2010. Poche, in realtà, le decisioni prese con questo piano, per stessa ammissione dei tecnici del Comune, Daniele Martelli, Stefano Caredellini e Augusto Nicoletti, che hanno redatto il documento definendo “minimali” gli “obiettivi perseguibili”. I tecnici infatti raccomandano un piano più generale per l’area della statale e del tracciato ferroviario per affrontare un altro nodo storico: la viabilità e la sosta. Dunque, il piano spiaggia prevede l’ampliamento delle strutture balneari “fino al limite consentito dei 25 metri, prendendo atto dei fenomeni di sedimentazione che hanno notevolmente ampliato la larghezza dell’arenile”. Insomma, i problemi di erosione e ripascimento non toccano Palombina, anzi, la spiaggia e gli ombrelloni si allargano. Tra gli altri obiettivi del piano anche la riqualificazione del percorso pedonale a ridosso della ferrovia, dei servizi igienici, dell’arredo urbano e della segnaletica, inoltre la possibilità per gli stabilimenti di avere locali cucina in comune, consentendo “per ogni concessione una struttura attrezzata comunitaria per la preparazione e conservazione di cibi, ad uso dei clienti”.
Ma il punto chiave restano le piscine. Il piano spiaggia ricorda gli “interventi di lungo periodo” presi in esame dall’Autorità d’ambito per dividere acque chiare ed acque reflue, vale a dire per evitare che nei giorni di pioggia finiscano per tracimare i cosiddetti scolmatori a mare, obbligando ai divieti di balneazione per interi giorni. Il Comune quindi “coglie l’opportunità del piano spiaggia per assumere due semplici ma efficaci misure transitorie” spiega la delibera. Quali? “Vasche prefabbricate di ridotte dimensioni poste fuori terra (massimo 50 mq) da mantenere stagionalmente per mitigare l’effetto dei divieti di balneazione conseguenti gli sversamenti a mare causati dagli scarichi degli scolmatori. E tutti i concessionari devono facilitare la realizzazione delle opere necessarie ad eliminare il pericolo degli sversamenti causati dagli scarichi degli scolmatori”. In soldoni, aspettando che il mare sia pulito, resta il bagno in vasca.
Palombina, scolmatore sequestrato per malfuzionamenti Indaga la procura
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati