«Da scuola di ballo a discoteca»:
sigilli per il “Clan Dancing Club”

I CONTROLLI amministrativi della struttura sono stati effettuati su delega di iniziativa della polizia e dei Vigili del fuoco del Comando di Ancona, che hanno verificato come il locale all'Aspio di Osimo veniva utilizzato con fini diversi rispetto a quelli ai quali era originariamente destinato

La polizia sul posto

A inizio dicembre era stato chiuso per 5 giorni e il proprietario era stato sanzionato con 400 euro per non aver rispettato le normative anti Covid.
Venerdì scorso, personale della Squadra di Polizia Amministrativa della questura e del Commissariato di Osimo, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla procura, nei confronti del “Clan Dancing Club”, all’Aspio di Osimo.
Effettuati i controlli amministrativi della struttura, su delega di iniziativa della polizia e dei Vigili del fuoco del Comando di Ancona, è stato ritenuto che il locale in questione veniva utilizzato con fini diversi rispetto a quelli ai quali era originariamente destinato. A seguito di ciò, il luogo era dunque «assolutamente inadeguato e oggettivamente pericoloso per la pubblica incolumità».
La polizia ha inoltre riscontrato che le condotte portate avanti dal titolare del Club, indagato per apertura abusiva di luoghi pubblici, erano state ripetute «mediante accurate strategie operative e pubblicitarie – si legge nella nota -, di massimalizzazione in modo indebito, e senza alcuno scrupolo, dei profitti e dei guadagni illeciti».
In sostanza, quella che doveva esser una palestra per la danza è stata trasformata, «attraverso una indebita destinazione, ad un luogo di pubblico spettacolo e intrattenimento, dove si concentravano numerosi avventori, molti dei quali minorenni, di gran lunga superiore rispetto a quello prevedibile e consentito, a maggior ragione alla luce della grave emergenza epidemiologica in atto».
Le condotte sono state dunque giudicate «disinvolte e disinibite, in dispregio della normativa di settore e poste in essere senza alcun timore e ancorché minima cautela».
Gli accertamenti effettuati e la documentazione acquisita hanno evidenziato, secondo la procura dorica, «come sia avvenuta una quasi totale trasformazione e trasmutazione del circolo privato in un locale di pubblico spettacolo e intrattenimento, in assenza di autorizzazioni a tutela della pubblica incolumità, della sanità pubblica e della pubblica sicurezza».
A seguito di tutti i minuziosi accertamenti portati a termine, sono stati posti i sigilli in applicazione del sequestro preventivo disposto.

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