Polizia in lutto:
addio a Marco Papa, aveva 58 anni

CAMERANO - Domenica notte è stata inutile la corsa disperata verso l'ospedale di Torrette dopo un malore improvviso. Oggi pomeriggio i funerali nella chiesa dell’Immacolata Concezione. Il sovrintendente, che prestava servizio in Questura, è il padre di Veronica, campionessa azzurra di tuffi dalle grandi altezze

Marco Papa con la figlia Veronica

 

Saranno officiati oggi pomeriggio alle ore 15 nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Camerano i funerali di Marco Papa, sovrintendente in servizio prima al Commissariato di  Osimo, poi alla Questura di Ancona e padre di Veronica, la campionessa azzurra di tuffi dalla grandi altezze. Il poliziotto, originario di Castelfidardo, se n’è andato domenica notte all’età di 58 anni dopo essere stato colto da un malore fatale a casa. Vano è stato l’intervento del 118 come la corsa verso l’ospedale di Torrette.

In un toccante e commovente messaggio di addio sui social media è stata proprio Veronica a ricordare il papà che l’aveva seguita in tutte le sue prove sportive, anche la scorsa estate agli Europei di nuoto al Foro Italico di Roma. Uno straziante racconto di quegli attimi terribili, improvvisi, che hanno strappato il 58enne all’amore della sua famiglia, della moglie Simona Giovagnoli, e dei due figli, oltre a Veronica, 25 anni, anche Alex di 19. «Già mi manchi come l’aria – scrive la campionessa di tuffi dalle grandi altezze pubblicando la foto di un momento affettuoso insieme al papà – Te ne sei andato così senza nessun preavviso. Troppo presto, non è giusto. Non dovevi farci questo. Dovevi accompagnarmi all’altare, dovevamo ballare insieme al mio matrimonio, dovevamo fare tante tantissime cose insieme. Salutarti così… da un giorno all’altro. Senza preavviso. Non è giusto. Addio papà, riposa in pace».

Parole delicate sono state dedicate a Marco Papa anche dal cugino, Maurizio Casarola, ex titolare del MelaLuna di Castelfidardo.«Caro cugino, sei vissuto e te ne sei andato, in punta di piedi, come solo i grandi uomini sanno fare. – lo ricorda – Senza rumore ma con tanta sostanza. In punta di piedi sei vissuto, sempre gentile e a disposizione del mondo, mai arrogante o invadente, hai scelto la tua sposa e in punta di piedi hai generato due figli, li hai educati dando loro la possibilità di scegliere, sei stato sempre presente nella loro vita, pronto ad intervenire se ce n’era bisogno. In punta di piedi, hai fatto il tuo lavoro, il poliziotto, cercando di capire chi sbagliava, ma non comprendendo la cattiveria umana. Il nostro amore sarà in eterno. buon viaggio Marco». La camera ardente è stata allestita all’obitorio dell’ospedale di Torrette.

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