
Un momento dei controlli
Sono oltre 58mila i chilogrammi di rifiuti speciali che due differenti società italiane, entrambe con sede legale in Lombardia, tentavano illecitamente di importare dall’Albania.
Il tutto è stato scoperto dai militari del Comando Provinciale di Ancona, durante un’operazione denominata ‘Metal Gate’, svolta insieme ai funzionari dell’Ufficio delle Dogane che hanno dato esecuzione ad un piano investigativo volto a prevenire e reprimere traffici illeciti in tema di rifiuti che interessano il porto dorico.
Durante il controllo effettuato su “merce sensibile”, sono state subito notate delle discordanze documentali. Approfonditi gli accertamenti, si è riscontrato che quanto trasportato era difforme rispetto alla dichiarazione doganale.
La merce è stata quindi sottoposta all’analisi da esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale che hanno poi classificato i prodotti trasportati come “rifiuti eco-tossici”.
I rifiuti, formalmente dichiarati quali “schiumature di alluminio”, erano in realtà caratterizzati da notevole concentrazione di zinco, piombo e rame ad elevata tossicità, tali da comportare tossicità acuta per l’ambiente acquatico e tossicità cronica.
L’intervento, eseguito sulla scia di una precedente attività che ha già portato al sequestro di circa 16 tonnellate di rifiuti urbani, si è concluso con il sequestro del materiale e con la denuncia dei rappresentanti legali delle società importatrici per i reati di “traffico illecito di rifiuti”, “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” e “intralcio all’attività di controllo”.
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