
Romano Pesavento
Accessibilità negata, parcheggi riservati limitati nel tempo e percorsi a ostacoli: è il quadro allarmante descritto dal Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu), che interviene con forza sulla situazione di Palombina. Qui, denuncia il coordinamento, le persone con disabilità si troverebbero ogni giorno a dover superare una vera e propria “corsa a ostacoli” per raggiungere la spiaggia. A firmare la nota dell’associazione è il presidente del Cnddu, Romano Pesavento, che con queste parole dà voce a una battaglia che riguarda tutti.
«Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani interviene con fermezza rispetto alla grave situazione verificatasi presso la località balneare di Palombina, nel territorio compreso tra Ancona e Falconara Marittima, dove l’accesso alla spiaggia per le persone con disabilità è ostacolato da una serie di criticità strutturali, normative e, soprattutto, culturali. I dati riportati dagli organi di stampa parlano chiaro: su otto stalli riservati ai disabili, quattro risultano soggetti a limitazione oraria (dalle 8 alle 12), rendendo indisponibile il 50% dei parcheggi oltre quell’orario».
«Una scelta normativa – disciplinata da un’ordinanza comunale del 27 giugno 2008 – che appare anacronistica, irragionevole e in contrasto con i principi fondamentali di uguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana (art. 3) e con gli obblighi internazionali assunti dall’Italia in virtù della Convenzione Onu sui Diritti delle persone con disabilità».
La limitazione temporale dell’uso dei parcheggi sarebbe solo la punta dell’iceberg. Secondo quanto documentato dal Coordinamento, le criticità si estendono alla mancanza di manutenzione dei percorsi pedonali, alla presenza di barriere architettoniche, vegetazione incolta, motorini parcheggiati davanti alle rampe di accesso e addirittura alberi pericolanti lungo il tragitto che porta al mare.
«Ci troviamo di fronte non a una semplice inefficienza amministrativa, ma a un sintomo ben più grave: la sistematica trascuratezza nei confronti del diritto all’accesso, alla mobilità e alla fruizione equa degli spazi pubblici da parte delle persone con disabilità».
Il Cnddu avanza richieste precise e urgenti alle autorità competenti. In particolare, chiede la revisione dell’ordinanza 61902/2008, un intervento tempestivo del Comune di Ancona per la messa in sicurezza degli accessi al mare, e un cambiamento culturale profondo nell’approccio alla progettazione degli spazi pubblici.
«Condanna – aggiunge – con forza la scelta di limitare temporalmente l’utilizzo di stalli riservati alle persone con disabilità, pratica che nega, di fatto, la piena e libera fruizione degli spazi pubblici». «Invita le autorità locali – continua – a un cambio di paradigma culturale, affinché le politiche urbane siano concepite non solo per “adeguarsi” alle esigenze delle persone con disabilità, ma per riconoscere queste stesse esigenze come diritto indisponibile, centrale nella progettazione di qualunque spazio pubblico».
La realtà – ricordano dal Cnddu – è che l’accessibilità non è una gentile concessione, bensì un dovere preciso dello Stato e delle sue articolazioni territoriali. «I diritti non vanno a orario. L’accessibilità non è una concessione, ma un obbligo dello Stato. È ora che le istituzioni locali abbandonino la logica dell’eccezione e garantiscano il rispetto sistematico e concreto della dignità delle persone».
Da sabato al via il servizio navette per la spiaggia di Palombina
Strisce blu per l’estate a Palombina: «E’ caos permessi sosta»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati