Blitz del Nas nella sede del 118,
pure la porta che si apre al contrario

SENIGALLIA - Due giorni dopo l'ispezione anche l'acqua nera dai rubinetti degli spogliatoi degli uomini. Ieri era ancora gialla e il problema non del tutto risolto

 

 

 

di Sabrina Marinelli

Acqua nera dai rubinetti degli spogliatoi maschili dell’ospedale, dove si cambiano gli operatori del 118 e non solo. E’ successo sabato e ieri era ancora gialla. Giovedì, invece, c’è stato un blitz dei carabinieri del Nas che hanno riscontrato delle carenze igienico sanitarie e critictà sulla porta d’accesso alla postazione del 118 che si apre dalla parte opposta, «All’interno dei locali delle Potes – si legge nel verbale che fa seguito al blitz di giovedì – la porta di accesso, che dovrebbe fungere anche da uscita di emergenza, si apre verso l’interno anziché verso l’esterno e le vie di fuga all’interno dei locali non sono segnalate».

Da tempo la postazione del 118 è al centro di polemiche che riguardano anche il fatto di lasciare i mezzi esposti al sole con ciò che ne consegue per le apparecchiature custodite al suo interno. «I mezzi di soccorso, nello specifico le ambulanze, sono posteggiati all’aperto in una zona esposta al diretto irraggiamento solare – rileva il Nas – è presente un’unica tettoia in ferro sotto la quale può essere posteggiato un solo veicolo». Alla Potes dell’ospedale cittadino ci lavorano 5 medici, 12 infermieri e 13 autisti, che hanno a disposizione un solo servizio igienico. Gli spogliatoi, invece, sono divisi per sesso e condivisi con il personale dell’ospedale di altri reparti all’interno di un seminterrato. I militari hanno riscontrato nel corridoio «distacchi di intonaco in più punti, forature non riparate e infiltrazioni di acqua» mentre lo spogliatoio femminile «presenta in più punti forature della muratura aperte e non riparate nonché crepe, accumuli di sporcizia nelle grate delle finestre, inoltre uno dei bagni presenta il distacco di una stipite della porta».

Tornando alla postazione del 118 «è presente un frigorifero di tipo domestico vetusto e sporco – scrivono – sia nei piani in prossimità delle guarnizioni, dove è stata rilevata la presenza di farmaci soggetti a conservazione a temperatura inferiore ai 30 °, in condizioni di promiscuità con alimenti comuni, ad esempio, mele sfuse». Nemmeno le elezioni hanno portato una risposta rapida ai problemi della sede, noti da tempo.

 

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