La telemedicina entra nel carcere di Montacuto. E’ un nuovo modello organizzativo di prossimità: si può definire così il nuovo progetto che la Ast Ancona sta adottando presso la Casa Circondariale di Montacuto che avvicina le competenze mediche specialistiche alle persone detenute riducendo i trasferimenti in luoghi di cura e migliorando nel contempo continuità e appropriatezza delle prestazioni. «La Direzione strategica della Ast Ancona ha stilato una procedura operativa per le prestazioni di telecardiologia e lo sviluppo della telemedicina specialistica che dunque ha consentito l’attivazione, presso la Casa Circondariale, di un Punto di telecardiologia con esecuzione in sede di elettrocardiogramma (Ecg), holter pressorio, holter cardiaco e la telerefertazione da parte di un cardiologo. Questo è nato grazie alla forte collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale di Montacuto e Ast. – si legge in una nota dell’Ast Ancona – Successivamente, il secondo step vedrà l’utilizzo di un dermatoscopio digitale per la trasmissione di immagini ad alta definizione per consulenze dermatologiche, e in prospettiva evolutiva, terzo step, l’attivazione di teleconsulenze psichiatriche (televisite / teleconsulto) in collegamento con il Centro di Salute Mentale e/o reparto di psichiatria».
La Ast Ancona, con questo progetto, attiva una importante procedura presso la Casa Circondariale di Montacuto per dare risposte ai bisogni di salute delle persone detenute. Già in passato la Ast aveva reso possibile l’effettuazione di screening oncologici per coloro che rientravano nelle fasce target. Oggi tutto ciò è stato reso possibile grazie al dr. Melchiorre, alla coordinatrice infermieristica e a tutto il personale infermieristico e medico della Casa Circondariale. «Il progetto attivato presta particolare attenzione alla tracciabilità delle prestazioni, alla protezione dei dati personali, all’integrazione informativa tra cartella penitenziaria, fascicolo sanitario elettronico e sistemi informativi aziendali, al rispetto dei principi di equità e continuità assistenziale per le persone detenute. – prosegue il comunicato – Obiettivi del progetto sono: garantire un accesso equo e tempestivo alle prestazioni cardiologiche senza necessità di trasferimenti di sede non indispensabili; il miglioramento della continuità e dell’appropriatezza della cura per i pazienti con patologia cardiovascolare o fattori di rischio; la sperimentazione di un modello di telemedicina intra penitenziaria estensibile anche ad altre discipline (ad esempio psichiatria e dermatologia) ad altri istituti del territorio».
Il progetto operativo prevede la partecipazione dei medici penitenziari e gli specialisti, gli infermieri, i vari servizi. La modalità di teleconsulto può avvenire in modo asincrono (scambio strutturato di informazioni e referti tramite piattaforma) o sincrono (collegamento audio-video). La telemedicina integra le procedure con tutte le prestazioni che vengono registrate nella cartella clinica / dossier sanitario, con i referti che hanno valore medico–legale analogo ai referti prodotti in presenza, recando firma digitale, con indicatori di processo, di appropriatezza e con modalità di verifica tutte certificate.
«La realizzazione di questo progetto – sottolinea la Direzione strategica aziendale – è una prova tangibile della bontà della collaborazione tra istituzioni che, come avvenuto in passato con altri enti in altre occasioni, porta risultati consentendo una ottimizzazione dei percorsi e una migliore gestione assistenziale per dare risposte sempre più appropriate ai bisogni di salute della popolazione». «Grande è l’attenzione per questo progetto da parte della Ast Ancona, veramente lodevole la sinergia che si riesce ad avere con l’amministrazione carceraria e quindi credo che sia un bel passo avanti e di civiltà» aggiunge l’assessore alla Sanità della Regione Marche Paolo Calcinaro.
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