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Pugnaloni senza i numeri,
salta il voto del bilancio

OSIMO - Un’assenza nella maggioranza fa mancare il numero legale, Consiglio sciolto senza l’approvazione della manovra finanziaria. Si rischia il commissariamento. Campanari (Pd): “Un disguido, andiamo avanti. Non è un problema politico”

La sala gialla di Osimo in una foto d’archivio

 

Un’assenza nel gruppo Pd fa mancare il numero legale, il Consiglio comunale si scioglie senza aver approvato il bilancio di previsione 2017. La manovra andava varata, per legge, entro il 31 marzo, altrimenti il Comune rischia il commissariamento. La scadenza ormai è impossibile da rispettare, serviranno i tempi supplementari: secondo il segretario generale si potrebbe procedere con una nuova convocazione del Consiglio per mercoledì 5 aprile alle 14,30. La delibera di bilancio infatti è stata già approvata dalla giunta, sarebbe sufficiente che entro il 31 marzo venga inviata ai consiglieri la nuova convocazione per essere ancora dentro i termini di legge e scongiurare lo scioglimento del Comune. Questo il salvataggio in calcio d’angolo. Altrimenti, bisognerà chiedere alla Prefettura la proroga di 20 giorni. Oppure sperare in un decreto del governo che posticipi le scadenze di legge per tutti i Comuni. Tecnicismi a parte, lo scivolone oggi in Sala Gialla è stato grosso e il rischio di altri inciampi continuerà a ripetersi fino al termine della sindacatura. E’ il risultato dello stappo con i due consiglieri di L’Altra Osimo Pasquinelli e Catena. Senza di loro, la maggioranza è ridotta ad un solo consigliere di scarto con l’opposizione: su 25 seggi, ne servono almeno 13 per riunire la seduta del Consiglio, tanti quanti ne può contare la maggioranza di Pugnaloni. Insomma, non può mancare nessuno. L’assenza decisiva invece si è verificata proprio oggi, al momento del voto del bilancio. La consigliera Pd Sabbatini è arrivata in ritardo, quasi un’ora dopo la convocazione delle 15: il primo appello è andato a vuoto, al secondo appello della presidente del Consiglio, scandito dopo la canonica mezz’ora di attesa, il segretario generale non ha potuto fare altro che constatare la mancanza del numero legale e dichiarare sciolta la seduta. Nessun aiuto è arrivato, ovviamente, dall’opposizione: i 3 presenti per la minoranza, Mariani, Bordoni e Araco, sono usciti dalla Sala Gialla, lasciando soli i 12 di maggioranza. Il capogruppo Pd Giorgio Campanari prova a minimizzare. “Sappiamo di esporci a questi rischi con una maggioranza risicata, ma i numeri li abbiamo e andiamo avanti. Quello di oggi è stato un semplice disguido, un piccolo contrattempo e non c’è nessun problema politico” commenta Campanari. Insomma, non ci sarebbe stata nessuna intenzione dei democrat di fare uno sgambetto al sindaco Pugnaloni. “Non è solo la figuraccia, così la città non è più governabile, non ci possiamo permettere altri 2 anni così” contrattacca Maria Grazia Mariani del gruppo misto. “Dovevamo approvare il bilancio, il programma delle opere pubbliche, l’aliquota delle tasse e gli immobili da vendere, la seduta era importante – aggiunge Mariani -. E’ la conferma che questa maggioranza è forzata e non viaggia compatta. Dicono di volere andare avanti? Allora convocheranno il Consiglio il meno possibile, di fatto tenendo ferma Osimo – replica Mariani -. Governano con l’arroganza, hanno vinto con 2 voti di scarto le elezioni, il Pd ha il 25% dei consensi e Pugnaloni si è permesso di cacciare dalla maggioranza tutti quelli che gli hanno consentito di vincere le elezioni. Ormai stanno insieme solo per interessi personali”.

(E. Ga.)

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