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È morto il ciclista Michele Scarponi,
investito nella sua Filottrano

DRAMMA SULLA PROVINCIALE - Si stava allenando per il Giro d'Italia quando è stato travolto in via dell'Industria, da un Fiat Iveco. Indagato per omicidio stradale il conducente del furgone. "Non l'ho visto", avrebbe detto ai carabinieri

Michele Scarponi (foto di Lucrezia Benfatto)

 

di Marina Verdenelli

(foto di Giusy Marinelli)

Michele Scarponi, il grande ciclista italiano, è morto questa mattina a Filottrano, la sua città, investito da un furgone. Si trovava lungo la provinciale 362, con la sua bicicletta. Era ad un chilometro dal centro abitato. Si stava allenando per il  Giro d’Italia, dove Scarponi avrebbe corso come capitano della Astana, squadra del Kazakistan. L’incidente si è verificato attorno alle 8. Scarponi, 37 anni, si trovava in via dell’Industria, sulla provinciale, quando è stato investito frontalmente da un Fiat Iveco condotto da un artigiano di Filottrano, G. G. , 57 anni. Il conducente del furgone ha svoltato per via Schiavoni travolgendo Scarponi che è morto sul colpo. Stando alle prime dichiarazioni rilasciate ai carabinieri, il 57enne ha detto di non aver visto il ciclista. L’uomo è indagato ora per omicidio stradale. Il pm di turno ha già dato disposizione di rimuovere la salma che verrà portata all’obitorio di Torrette. Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Filottrano e il Radiomobile di Osimo. Scarponi lascia la moglie e due gemellini. L’autista dell’Iveco e il ciclista si conoscevano.
Scarponi era soprannominato l’Aquila di Filottrano, ciclista professionista dal 2002, famoso per le sue qualità di scalatore e combattente, che lo portarono a correre anche con i colori della nazionale nel 2009 ai campionati mondiali. Nel 2011 la vittoria a tavolino nel Giro d’Italia, dopo la squalifica di Alberto Contador e davanti al compagno azzurro Nibali.

L’incrocio dove è avvenuto il l’incidente, i carabinieri sul posto per i rilievi

 

 

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