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Azienda unica dei rifiuti,
Fabriano teme i rincari della tassa

TASSE - Il M5S cita le osservazioni del sindaco Sagramola, che teme aumenti dai 30 ai 60 euro della Tari per i fabrianesi. "A tirare le fila sono Comuni come Ancona, dove la politica deficitaria in tema di rifiuti della giunta Mancinelli ha portato a risultati pessimi. La bozza preliminare del Piano d'ambito non evidenzia alcun dato che rassicuri i Comuni più virtuosi" dichiara il consigliere M5S Andrea Quattrini

Cassonetti in una foto d’archivio

di Emanuele Garofalo

Si allontana l’azienda unica provinciale dei rifiuti, Jesi prende le distanze dal progetto di Ancona e anche Fabriano presenta i suoi dubbi. Nelle osservazioni presentate dal sindaco Sagramola si denunciano i rischi di aumenti alle tariffe in media dai 30 ai 60 euro per i cittadini fabrianesi. Il M5S attacca. “La situazione ingarbugliata è responsabilità dei Comuni del Pd che stanno indirizzando il piano d’ambito verso soluzioni che non assicurano la riduzione delle tariffe a livello provinciale” commenta il capogruppo di Ancona del M5S Andrea Quattrini.

“Innanzitutto perché a tirare le fila sono Comuni come Ancona, dove la politica deficitaria in tema di rifiuti della giunta Mancinelli ha portato a risultati pessimi, quali la diminuzione della percentuale di differenziazione dei rifiuti precedentemente raggiunta dall’amministrazione Gramillano, e l’aumento delle tariffe a carico dei cittadini in percentuali consistenti – sottolinea Quattrini -. In secondo luogo perché i contenuti tecnici della bozza preliminare del Piano d’ambito non evidenziano alcun dato che rassicuri i Comuni più virtuosi che le tariffe a livello provinciale vadano verso una diminuzione. Come possono i Comuni che hanno adottato misure virtuose e che hanno conseguito tariffe basse per i propri concittadini, fidarsi di entrare in un calderone provinciale capitanato da comuni come Ancona che hanno dimostrato assoluta incapacità di adottare soluzioni a vantaggio dell’ambiente e del contenimento delle tariffe?”
Il consigliere pentastellato, in particolare, cita i dubbi del sindaco Sagramola, elencati nelle osservazioni al piano d’ambito di gestione dei rifiuti inviate all’assemblea dei Comuni.
“Il Comune di Fabriano, tra quelli di maggiori dimensioni, quali Ancona, Senigallia, Jesi, Osimo, Falconara, ha il costo complessivo del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti più basso – si legge nel documento del sindaco -. Ciò significa di conseguenza che il piano finanziario di Fabriano contiene costi inferiori procapite più bassi degli altri Comuni. Il costo complessivo per abitante per il Comune di Fabriano è di € 129,39, mentre il costo medio dei Comuni dell’ATA di € 161,83. A fronte di questo importo medio, ci sono Comuni di medie e grandi dimensioni che hanno costi molto elevati, ad esempio il costo per abitante per Falconara è di € 197,24, per Ancona è di € 196,83, per Senigallia è di € 184,25” continua il documento del sindaco.

Insomma, la paura è che la nuova azienda unica dei rifiuti porti consistenti aumenti alla Tari per i Comuni più virtuosi nella raccolta differenziata, invece di generare i risparmi promessi.
Si allontana così il progetto dell’azienda unica provinciale dei rifiuti, sponsorizzato con forza dal Comune di Ancona, secondo cui Multiservizi avrebbe dovuto prendere in carico la raccolta e lo smaltimento di tutta la provincia già ad iniziare da gennaio. Anche le varie società partecipate dei Comuni, come Anconambiente e Cis, sarebbero state inglobate nella Spa dell’acqua, tramite acquisti di rami d’azienda.

“L’unico modo per riportare serenità in Ata – conclude Quattrini – ed evitare lo spauracchio della privatizzazione della gestione dei rifiuti, che toglierebbe il controllo dei comuni a vantaggio di chi specula su questo business gigantesco, è dimostrare in modo inequivocabile che il Piano d’Ambito dell’Ata della Provincia di Ancona è orientato ad una gestione virtuosa (porta a porta spinto con tariffazione puntuale) che porti con certezza a tariffe contenute per i cittadini e rispetto dell’ambiente. In sintesi, che adotti politiche gestionali che portino la tariffa ai livelli dei comuni virtuosi della nostra provincia e che non facciano invece pagare agli stessi le inefficiente di comuni incapaci come Ancona”

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