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Cgil contro Asur: “Sanità in affanno
ma compra palazzina all’Interporto
da 15milioni di euro”

SALUTE - Il sindacato interviene sulle questioni spinose del servizio pubblico e minaccia azioni. Contrariato anche il Movimento 5 Stelle osimano. "Faremo le barricate"

Foto d’archivio

Produttività ancora da saldare, contratti precari non confermati, pazienti che vanno a curarsi fuori regione e la questione Inrca-Osimo. Preme su questi punti la Fp Cgil provinciale che annuncia azioni dopo aver appreso che l’Asur ha acquistato un immobile all’Interporto di Jesi per un polo logistico che servirà per la gestione dell’emergenza sanitaria, deposito dei farmaci e protezione civile. «A tre ore dall’inizio del tavolo negoziale, le direzioni dell’Asur e dell’Area vasta 2 hanno comunicato ai sindacati il rinvio della trattativa prevista – spiega la Fp Cgil – era un tavolo molto atteso che avrebbe dovuto svolgersi il 28 febbraio ad Ancona, alla presenza dei vertici dell’Asur ad affiancare la direzione dell’area vasta 2. Un incontro che avrebbe dovuto affrontare gli importanti impegni previsti dal protocollo d’intesa regionale (sui fondi contrattuali e sui risparmi dei piani di razionalizzazione) firmato il 19 dicembre 2016 dalla giunta regionale, dagli Enti del Servizio Sanitario Regionale e dalle Organizzazioni Sindacali del Comparto, e ratificato con firma dal presidente delle Marche in data 27 febbraio. Per i lavoratori dell’area vasta 2 era un confronto carico di aspettative, ricordato che ancora aspettano di percepire 270mila euro pregressi di saldo produttività 2015 e di vedere ricostituito esattamente il finanziamento occorrente (originariamente stanziato) per assegnare le progressioni economiche orizzontali sul triennio 2015-2016-2017 a tutti gli aventi diritto collocati della graduatoria di merito». Finanziamento che, a detta del sindacato, è stato abbattuto a causa dell’ormai noto taglio irregolare operato ai fondi contrattuali da parte delle direzioni dell’Asur e dell’area vasta 2. A causa di tale taglio, i lavoratori dell’area vasta 2 sono al momento gli unici dipendenti del servizio sanitario regionale a non aver ancora percepito le spettanti fasce retributive superiori. «Due risultano le interrogazioni presentate sulla faccenda nel parlamento – dice la Cgil – una alla camera dei Deputati ed una al Senato, in attesa di ricevere risposta dai competenti ministeri interpellati». L’incontro del 28 febbraio serviva quindi per dimostrare con i fatti questa volontà, valorizzando al contempo il ruolo della contrattazione decentrata di area vasta. «Con i fondi contrattuali non veritieri, nemmeno l’accordo sulla produttività 2016 (e siamo sempre nel 2017) – continua il sindacato – è stato possibile sottoscrivere finora. L’incontro, se non rinviato, sarebbe peraltro occorso per chiedere perché due precari dell’area vasta 2, in scadenza di contratto a tempo determinato proprio il 28 febbraio, che andavano prorogati ai sensi della manovra legislativa urgente decreto mille-proroghe, sono stati invece rispediti a casa ?. Considerato che nei mesi scorsi l’Asur ha acquistato la Palazzina dell’Interporto per un costo contabile di 15 milioni di euro, ed ha presentato in Regione il progetto complessivo per la realizzazione del Polo Logistico presso lo stesso Interporto per la gestione dell’emergenza sanitaria, deposito dei farmaci e protezione civile. Nonché rilevate (fonte gennaio 2017) le spine nel fianco della Regione Marche, per cui il 13% dei pazienti preferisce andare a curarsi fuori regione e solo il 28% delle prestazioni rispettano i tempi di attesa previsti, e nello specifico l’Area Vasta 2 non ha mai rispettato i tempi di attesa stabiliti dall’accordo siglato l’8 agosto 2014. Ci sembra fin troppo evidente che il taglio operato in Area Vasta 2 – a danno del personale, dei servizi, degli Ospedali (ricordiamo la vicenda Osimo/Inrca, ed il fatto che l’Ospedale di Osimo è, e dovrebbe rimanere, pur nel futuro nuovo nosocomio all’Aspio, parte integrante e sostanziale di quel Presidio Ospedaliero Unico di Area Vasta 2 istituito con atto ufficiale il 30 dicembre 2015 con tutte le funzionalità previste dalla riorganizzazione approvata e che non si sta conseguendo) e, come in questo caso, dei fondi contrattuali e degli stipendi dei lavoratori – serva esclusivamente per risparmiare soldi da poter utilizzare per operazioni “politiche”, compreso il definitivo decollo della Sanità Privata a discapito di quella Pubblica. Non rimarremo certamente inermi ad assistere alla interruzione delle “relazioni sindacali”, scientemente ordita per prendere tempo, ovvero per conseguire nel frattempo in silenzio altri scopi, bensì agiremo di conseguenza». Nel merito dell’acquisto da 15 milioni di euro interviene anche il Movimento 5 Stelle di Osimo.

«L’ospedale tradito per acquistare la palazzina dell’Interporto – scrive il movimento che venerdì scorso ha partecipato al convegno sulla sanità al cantinone (leggi l’articolo) – Giuda l’aveva fatto per 30 denari: qui invece sembra che l’ospedale di Osimo sia stato svenduto sull’altare della convenienza politica per 15 milioni di euro. Ad ogni modo se dovessero confermarsi le clamorose notizie riportate nel comunicato stampa della Cgil, noi faremo le barricate ad Osimo per difendere il nostro ospedale».

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