Un colpo di fucile, l’allarme lanciato dai famigliari, la corsa disperata dei soccorritori ma non c’è stato nulla da fare per salvare la vita di un operaio di 46 anni di Moie. Il dramma si è consumato nel pomeriggio attorno alle 17, quando i famigliari hanno allertato il 118 dopo aver sentito lo sparo. L’uomo, celibe, viveva in casa con i suoi genitori nella zona di via Torrette nella frazione del Comune di Maiolati Spontini. Non ha lasciato messaggi per dare una motivazione del suo gesto estremo. L’arma con cui si è tolto la vita è un fucile da caccia regolarmente detenuto. L’automedica dell’ospedale di Jesi e i volontari della Croce Verde di Cupramontana accorsi nell’abitazione non hanno potuto fare nulla per salvare la vita dell’uomo, che è deceduto sul colpo. Increduli e sotto choc i famigliari, che non hanno saputo dare una spiegazione del gesto, dato che l’uomo non era in cura per particolari patologie o disturbi depressivi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Moie per indagare sulle cause del suicidio.
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R.I.P
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