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Ambientalisti a difesa
della Gola della Rossa:
“Vogliono far esplodere la scaglia rossa”

GENGA – Le sigle riunite nella Alleanza ambientalista denunciano: “Comune e Rfi intendono far saltare un affioramento di scaglia rossa calcarea sul versante del monte San Pietro. Si può benissimo porre una rete paramassi”

La roccia che potrebbe essere fatta esplodere per motivi di sicurezza

 

Gola della Rossa, gli ambientalisti denunciano “l’attacco continuo” al patrimonio ambientale e geologico del territorio. Oggetto della difesa delle sigle riunite nell’Alleanza ambientalista ora è un affioramento di scaglia rossa, sul versante del monte San Pietro. Secondo Comune di Genga e Rfi, la roccia rischia di crollare sull’abitato della frazione Palombare e sul tracciato della ferrovia e perciò intendono far esplodere la sporgenza, per gli ambientalisti invece è sufficiente una rete paramassi. “Agli oltre trenta anni di lotta contro l’attività estrattiva dentro la Gola della Rossa, che continua nelle aule giudiziarie, ed agli ulteriori sfregi causati al patrimonio ambientale pubblico dall’invasione devastante della Quadrilatero, si aggiunge un’altra idea distruttiva – commentano le associazioni ambientaliste -. Il Comune di Genga, sembra su istanza delle Ferrovie, intende far saltare in aria una bellissima emergenza geologica costituita da un grande affioramento di scaglia rossa calcarea sul versante sinistro del monte san Pietro, sopra la frazione Palombare di Genga, per il fatto che potrebbe essere pericolosa per l’abitato e per la ferrovia. L’affioramento è all’interno di un bosco di roverella e carpino nero e si potrebbe benissimo posizionare una rete paramassi sotto di essa senza distruggere questa emergenza geologica, oltretutto anche sito di nidificazione di rapaci rupicoli. Come associazioni ambientaliste chiediamo che, visto anche il parere negativo già espresso dalla Soprintendenza in merito a tale intervento, si salvi questa importante emergenza geologica paesaggistica all’interno del parco Gola della Rossa e Frasassi” conclude la nota del raggruppamento di associazioni di cui fanno parte Fai, Lipu, Wwf e Italia Nostra.

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