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Terremoto, le clarisse finanziano
il restauro della chiesa di San Niccolò

OSIMO – L’edificio di culto del XII secolo, annesso al monastero di Santa Chiara in via Pompeiana, era stato danneggiato dal sisma del 2016 e chiuso al pubblico. Le suore di clausura hanno comunicato al Comune l’intenzione di sistemarlo a proprie spese

Il convento delle Clarisse e la chiesa di San Niccolò nel tratto più stretto di via Pompeiana, nel centro storico di Osimo

La chiesetta di San Niccolò

La clarisse di Osimo finanziano il restauro della chiesa di San Niccolò, danneggiata dal sisma del 2016. L’edificio di culto del XII secolo, annesso al monastero di via Pompeiana, era stato chiuso al pubblico dopo lo sciame sismico seguito alla scossa del 30 ottobre 2016. A febbraio del 2018 la madre badessa del convento di Santa Chiara, con lettera ha comunicato al Comune, l’intenzione della sua congregazione religiosa di intervenire a proprie spese nei lavori di restauro e consolidamento della chiesa, di proprietà del Comune, danneggiata dai movimenti sismici.

LA CONVENZIONE – Una proposta che è stata subito accolta dall’ente locale, perchè è disciplinata dal Nuovo Codice dei Contratti che prevede, per le opere pubbliche realizzate a spese del privato, la preventiva stipulata di una convenzione. Con l’atto il privato si impegna alla realizzazione dell’opera pubblica, prevista nell’ambito degli strumenti o programmi urbanistici, a sua totale cura e spesa e previo ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni. Prendendo atto quindi della sensibilità e dell’impegno dimostrati dalla suore di clausura, la giunta del sindaco Pugnaloni ha accettato l’offerta e ora attende di acquisire il progetto di fattibilità delle opere da realizzare, con l’indicazione del tempo massimo in cui devono essere completate e lo schema dei relativi contratti di appalto;

I PRECEDENTI – Non è la prima volta che la chiesetta di via Pompeiana viene restaurata dopo un terremoto. Nel 2006 con una solenne funzione religiosa e la benedizione impartita dall’arcivescovo Edoardo Menichelli l’immobile sacro era stato riaperto dopo un intervento di recupero costato oltre 300.000 euro e finanziato dalla Regione Marche e dal Comune di Osimo con i fondi per il sisma del 1997. Si era proceduto con il consolidamento statico di tutta la struttura con il cerchiaggio delle volte della navata centrale e del coretto. Il terremoto però ha continuato a colpire le Marche.

LA STORIA DELLE CLARISSE A OSIMO – La presenza delle clarisse ad Osimo pare che risalga al tempo di S.Francesco e di S.Chiara, ma storicamente è documentata a partire dal XVI secolo durante l’episcopato di G.Battista Sinibaldi quando il monastero venne costruito su parte delle fondazioni della chiesa di S.Biagio dei Benedettini, dal XVIII secolo intitolata a S.Niccolò. Oggi sono ancora tante le sorelle osimane che abitano e pregano tra le antiche mura di via Pompeiana, dedicando la propria esistenza alla vita contemplativa. Scelta coraggiosa e consapevole alla quale la città guarda con orgoglio e affetto. La suore di clausura sono infatti una delle ultime congregazioni monastiche rimaste attive ad Osimo dopo l’addio delle suore Cappuccine, delle suore di S.Anna e delle Oblate dello Spirito Santo.

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