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Il caso Whirlpool sul tavolo
del neo ministro dello Sviluppo Di Maio

COMUNANZA - Summit per il futuro del sito industriale con deputati e senatori del Movimento5Stelle. L'onorevole Cataldi :«Occorre un piano industriale che renda vantaggioso investire in queste zone sia per le grandi aziende che per quelle della filiera»

di Maria Nerina Galiè

Si ingrossano le file istituzionali a sostegno dei dipendenti Whirpool del sito produttivo di Comunanza. Dopo i parlamentari della Lega, ad incontrare i principali attori della vertenza che sta scuotendo le aree interne fermana e picena sono stati gli esponenti del Movimento 5 Stelle, nella mattina di venerdì 1 giugno, a poche ore dal giuramento che avrebbe visto i loro colleghi di partito ricoprire le più alte cariche politiche dello Stato. 

Nella sala consiliare del comune montano c’erano gli onorevoli Roberto Cataldi e Rachele Silvestri, il senatore Giorgio Fede, Daniela Tisi candidata a Macerata e tutt’ora parte attiva nel gruppo dei grillini, particolarmente legata al territorio perché residente a Montefortino, e Feliziano Ballatori della segreteria provinciale. Ad accoglierli, il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, il vice Domenico Sacconi, i sindaci di Rotella e Santa Vittoria in Matenano, rispettivamente Giovanni Borraccini e Fabrizio Vergari. 

A Cesaroni il compito di chiarire le implicazioni territoriali di un piano industriale che lede fortemente la capacità occupazionale dello stabilimento. Il pericolo che si nasconde dietro ai numeri che aumentano (gli esuberi) e che calano (investimenti e pezzi) è stato rilevato dai sindacalisti che hanno chiesto subito anche il rinnovo degli ammortizzatori sociali. Erano presenti Armandi, Capolongo e Marucci (Ugl), Pompei e Marini (Fiom Cgil), Forti (Fim Cisl) e  Bartomioli (Uilm).

Sacconi ricorda che, al tempo del subentro della Whirpool alla testa del gruppo ex Merloni, il direttore di stabilimento aveva esplicitamente detto: «Per stare in piedi, il plant piceno deve produrre minimo 800 mila pezzi l’anno».  Ottimisticamente a fine 2018 si arriverà a 630 mila. A gennaio si inizieranno a contare 200 mila pezzi in meno, cioè le lavatrici top di gamma che saranno portate a Napoli. I sindacalisti, con Armandi capofila, hanno ribadito: «Devono lasciarci le lavatrici alto di gamma e portare le 50 mila lavasciuga dalla Polonia. Nello stesso tempo puntiamo a cresce con l’asciugatrice, più aggressiva sul mercato rispetto alla lavasciuga». 

Qui si è innestato il progetto ad ampio respiro che i pentastellati intendono promuovere nel nuovo Governo. «Stiamo operando sul rilancio dell’intero territorio piceno dal punto di vista industriale, turistico e delle infrastrutture», ha detto il senatore Fede. «Occorre un piano industriale – ha incalzato Cataldi – che renda vantaggioso investire in queste zone sia per le grandi aziende che per quelle della filiera. Insieme con il collega Zennaro – ha continuato l’avvocato –  ho presentato al parlamento europeo, per una prima approvazione, un progetto di legge sul modello spagnolo che per arginare la crisi ha chiesto e ottenuto la defiscalizzazione. A questa si devono aggiungere lo snellimento della burocrazia e la riqualificazione delle infrastrutture”. 

Argomento ben noto al sindaco Cesaroni che va dritto al punto: «Ci è stato approvato un finanziamento di 5 milioni di euro per una parte della Valdaso. Se potessimo ottenerne altri 25 si arriverebbe all’autostrada, agevolando di molto la logistica». «Siamo area di crisi complessa e in zona cratere – ha ricordato l’onorevole Silvestri –  e dal Mise sono stati finanziati progetti per 17 milioni nel piceno (più quasi 6 dalla Regione con i Por-Fers, ndr) a fronte di pochissime domande presentate e ancor meno nuovi posti di lavoro prodotti. Ulteriori finanziamenti dovranno essere gestiti in maniera totalmente diversa».   

Il succo di quanto emerso dal tavolo di confronto: i sindacalisti hanno le idee chiare per proporre, nell’immediato, un piano alternativo a quello della Whirpool e chiedono sostegno alla parte politica; chi sta salendo le scale del Governo ha pronto un progetto per rendere duraturo il rilancio del territorio, risolvendo le sue criticità forse alla base della scelta aziendale, altrimenti “illogica” o almeno “incomprensibile”. La partita sarà tutta da giocare adesso con la Whirpool, attesa protagonista dei prossimi tavoli di trattativa ai quali vorranno essere presenti sia i Parlamentari del Movimento 5 Stelle che i 20 sindaci firmatari del documento d’intenti del 25 maggio scorso. Due gli incontri previsti per il 6 giugno: ad Ancona con gli amministratori regionali, poi in Confindustria ad Ascoli Piceno. Il 6 luglio a Roma con il nuovo Ministro all’economia e lo sviluppo economico Luigi Di Maio. 

  

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