Una macchina da cucire professionale, una ricamatrice elettronica e i loghi delle marche più note in una pennetta usb. E così un semplice pezzo di stoffa poteva diventare un articolo “firmato”. Era un vero e proprio laboratorio clandestino per la realizzazione di capi d’abbigliamento contraffatti, quello scovato dalla Guardia di finanza di Porto Recanati al quarto piano dell’Hotel House. I militari della locale tenenza ci sono arrivati dopo un’articolata indagine.
Al momento del blitz sono stati sequestrati 135 articoli contraffatti già pronti e confezionati, oltre alle etichette di marca e all’attrezzatura necessaria , tra cui appunto una ricamatrice professionale dal valore di 1.500 euro, per confezionare i capi. Un senegalese di 46 anni, in regola con il permesso di soggiorno, residente all’Hotel House, in possesso di partita Iva per il commercio ambulante di bigiotteria è stato denunciato a piede libero. L’operazione conferma il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela della correttezza del mercato e in particolare nel contrasto alla contraffazione, i cui profitti sono in gran parte destinati ad alimentare le organizzazioni criminali.
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