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Addio al pittore della liquidità acquea,
si è spento Gennaro Sanzi

CASTELFIDARDO - Mondo dell'arte in lutto. Domenica 4 novembre, alle 9:30, i funerali nella chiesa di Sant'Agostino

Gennaro Sanzi

 

di Talita Frezzi

La sua arte, perfetto equilibrio di colori ed emozioni, parlava per lui, raccontando la storia di un artista nato a Filottrano, formatosi all’istituto d’arte di Bologna e nelle botteghe di grandi maestri che ne hanno determinato l’influenza degli stili. Oggi il mondo dell’arte piange la scomparsa di Gennaro Sanzi, 74 anni. Era malato gravemente, costretto negli ultimi mesi a durissime terapie e continui ricoveri all’ospedale di Torrette, a Civitanova e all’istituto di riabilitazione Santo Stefano. Martedì Sanzi si è arreso, il suo cuore ha smesso di combattere. Lo saluteranno parenti e amici domenica 4 novembre, alle 9:30 nella chiesa di Sant’Agostino di Castelfidardo dove sarà celebrato il funerale.
Artista di grande carisma, Gennaro Sanzi ha dedicato la sua vita all’arte, all’espressione più pura del suo modo di interpretare il colore, la liquidità e le emozioni. Ha partecipato a molte collettive e esposto le sue opere al Grand Hotel di Riccione, all’Old Fashioned di Ancona, all’Hotel Palas di Senigallia, all’Hotel Senigallia di Senigallia, nella Repubblica di San Marino, nella galleria “Roma” di Ancona e alla III Rassegna internazionale IterArt e in molti luoghi “comuni” come bar e centri commerciali, per portare l’arte tra la gente, fruibile a tutti. Allievo di Filippo Marcelli, è stato seguito dal critico e storico dell’arte professor Salvatore di Bartolomeo e ha avuto rapporti di amicizia con lo scultore S.Benetton e i fratelli Mazzella.
Proprio il professor Di Bartolomeo parlando dell’arte di Gennaro Sanzi scrive in una recensione: “La sua maestria si coglie nella fusione dei colori, nei riflessi, di sogni, di vibrazioni, ed appunto da questa intensa concentrazione interiore, il suo sintonizzarsi con quello che viene percepito dall’umanità. Le sue forti radici con la terra “dorica” costituiscono altrettanti ancoraggi della sua pittura e del suo modo più profondo di cogliere il sostanziale”. Il “pittore della liquidità acquea” come era definito, Gennaro Sanzi lascia un grande vuoto in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne le grandi doti artistiche e soprattutto umane.

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