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Azienda unica rifiuti
Pugnaloni: “Bene per Ecofon”,
Latini: “Lavoratori a rischio”

OSIMO - Reazioni dopo la decisione del Consiglio di Stato. Il sindaco di Osimo è soddisfatto perchè i giudici romani hanno chiarito i rapporti che intercorrono tra Astea spa e la sua società partecipata, l'ex sindaco invece rimarca che Il Tar prima e i giudici romani poi hanno bocciato tutto il piano. La consigliera Mariani: "L'azienda osimana non ha dipendenti e deve rivolgersi ad altri per svolgere il servizio" - VIDEO

(foto d’archivio)

Il sindaco Simone Pugnaloni (Pd)

Azienda unica rifiuti, atto secondo. E’ soddisfatto il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, dopo la decisione del Consiglio di Stato che ieri ha confermato, ma con motivazioni diverse, la sentenza del Tar Marche, annullando gli atti dell’Ata2. “E’ vero che il Consiglio di Stato ha confermato il giudizio di primo grado, ma ha apportato delle modifiche. Insomma ci sono buone novità per tutti, salvo la necessità di cambiare il piano. Buone novità per Ecofon ed Astea, in particolare, promosse sia la questione titolo partecipativo che per la lettera d’intenti”. La sentenza dei giudici di Palazzo Spada  ha infatti evidenziato che la costituzione dell’azienda unica è ancora in una fase preliminare perchè la società consortile non è stata costituita, esistendo solo lettere d’intenti. La procedura non è, in sostanza, ancora conclusa. I togati romani hanno, inoltre, chiarito la natura dei rapporti intrattenuti da Astea spa, società madre ed Ecofon, società partecipata. Se per il Tar Marche il 21% del pacchetto azionario di Astea spa detenuto da socio privato e il controllo della stessa Spa sulla società controllata (tanto da nominarne gli incarichi direttivi e di vertice) impedivano alla Ecofon di poter partecipare all’affidamento in house di servizi pubblici, secondo il Consiglio di Stato, le due società, nella gestione funzionale hanno solo stretto tra loro accordi civilistici, come spesso avviene nella prassi. Pertanto Ecofon sarebbe legittimata a concorrere nelle procedure di ‘in house provinding’.

L’ex sindaco di Osimo, Dino Latini (liste civiche)

Più scettico sugli esiti del giudizio il consigliere comunale di minoranza Dino Latini, ex sindaco di Osimo ed ex consigliere regionale, che temendo ripercussioni sui lavoratori, chiede le dimissioni di chi ha studiato il piano. “Dopo l’ospedale e mezza società Astea (settore commerciale di luce e gas) perdiamo pure il servizio igiene urbana. Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello per l’assegnazione del servizio alla società pubblica, messa in piedi con avvenuto assenso di una parte dei Comuni della Provincia con l’opposizione di altri. Un pastrocchio che abbiamo sempre denunciato, e che adesso mette a rischio il posto di lavoro di centinaia di dipendenti, in particolare dell’ Astea s.p.a. (settore igiene urbana). – sottolinea Latini – Peccato che a pagarne il salato conto siano invece i dirigenti o coloro che hanno messo in atto tale genialità”.

Secondo Latini “il Comune di Osimo ha l’aggravante di avere avuto la bella idea di far resuscitare una società partecipata, che avevamo a suo tempo liquidato (Ecofin), per bypassare le norme e renderla soggetto che avrebbe gestito parte del territorio, Il Tar prima e il Consiglio di Stato poi hanno sonoramente bocciato. A rimetterci i lavoratori interessati e le garanzie che si erano affrettati di dare, come quelle che avrebbero fatto l’ospedale più grande e bello di prima. Noi renderemo ai dipendenti di Astea s.p.a. di nuovo l’onore e la dignità di avere una occupazione certa, rispettando le gare e le procedure di legge per l’assegnazione dei servizi. Fuori i dirigenti che hanno provocato tale disastro (non sono stati capaci di far vincere nessuna gara alla società)”.

Maria Grazia Mariani (gruppo Misto)

MARIANI: “SI SONO PERSI TEMPO E DENARO“- “Premesso che le sentenze non vanno interpretate (come sostiene il sindaco), ma semplicemente applicate, la recente sentenza del Consiglio di Stato non solo era scontata ma è un grave danno economico e di immagine”. Anche la capogruppo del Gruppo Misto, Maria Grazia Mariani esprime più di un dubbio sull’esito del giudizio di secondo grado sul futuro dell’azienda unica dei rifiuti. “Economico perchè si è perso tanto tempo e tanto altro se ne dovrà perdere prima di vedere definita la questione del gestore del servizio smaltimento rifiuti. “Economico anche perchè i costi sinora sostenuti per le spese legali ricadranno sulle tasche dei contribuenti. – rileva la consigliera di minoranza –  Di immagine perchè ancora una volta la politica condotta dal Pd ha deciso di prendere una strada contraria alle leggi, come stabilito dal Tar ed dal Consiglio di Stato che hanno dichiarato illegittima una delibera Ata. Con ciò viene meno il rapporto di fiducia tra il cittadino e pubblica amministrazione”.

La Mariani invita pertanto alla cautela. “Io fossi il Sindaco di Osimo non sarei così sereno – rimarca-  perchè se è vero che il servizio smaltimento rifiuti può essere affidato direttamente ad una azienda interamente pubblica come lo è EconfonC, è pur vero che Ecofon, che non ha dipendenti, deve obbligatoriamente rivolgersi ad altri per svolgere il servizio. Ma può Econfon affidare in subappalto il servizio ad una azienda terza (Astea spa – pubblica|privata) senza gara di appalto? Certamente No. La certezza viene proprio dalla sentenza del Consiglio di Stato”.

Azienda unica dei rifiuti, dopo il Tar arriva la bocciatura del Consiglio di Stato

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