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#GlobalStrike: più di 3mila in corteo
dal Passetto a piazza Roma

ANCONA - Una manifestazione partecipata come non si vedeva da tempo in città. Ragazzi delle scuole superiori e delle università, e persino delle primarie, hanno impugnato cartelli e scandito cori a difesa della Terra - VIDEO

 

 

di Marco Benedettelli

Non si ricordava una manifestazione così partecipata da anni per le vie della città. Il Global Climate Strike – Ancona ha richiamato tanti di quei giovani da lasciare sorpresi anche i più ottimisti. Oltre 4mila persone secondo gli organizzatori, comunque più di 3mila per la polizia. Ragazzi delle scuole superiori e delle università, persino delle primarie, hanno impugnato cartelli e scandito cori dal Passetto a Piazza Roma, in un corteo convocato a difesa del bene comune per eccellenza, la Terra, il suo clima, il suo ecosistema complesso e fragile, la casa di ognuno di noi e soprattutto di chi è più giovane. Quello di Ancona, come noto, non è stato un evento isolato. Cortei analoghi oggi si sono svolti su scala globale, in 123 paesi, 140 città italiane, con 2052 dimostrazioni nel mondo preparate da giorni, in un tam-tam dilagato dai social media anche alla informazione mainstream, nel segno di un’icona giovanissima, la sedicenne Greta Thunberg che dalla scorsa estate, ogni venerdì, ha iniziato a piazzarsi con un cartello davanti al Parlamento svedese contro il surriscaldamento globale. Raggruppati in hashtag come #FridayForClima #GlobalStrike e #15Marzo, solo nelle Marche si sono dati appuntamento altri giovani a Urbino, Pesaro, Fano, Senigallia, Jesi, Fabriano, Santa Maria Nuova, Cupramontana, Macerata, Camerino, Staffolo. Quella di Ancona è stata la manifestazione più grande, seguita da Macerata, e ha raccolto studenti da tutta la provincia e oltre. Anche le stesse forze dell’ordine hanno dato l’idea di aver sottostimato i numeri. Erano in formazione esigua a scortare il fiume di giovanissimi e giovani, lungo quasi 600 metri. Con gli studenti, hanno sfilato mescolati anche visi più in là con gli anni, fra attivisti di movimenti politici, associazioni e comitati, rappresentanti delle istituzioni, con o senza bandiere in un lungo elenco. La manifestazione è rimasta sostanzialmente apolitica e colorata solo di fantasiosi cartelli e cori, soprattutto alla testa del corteo. «Siamo qui per informare, e non per protestate», si è più volte scandito al megafono, e poi «Come si diceva una volta, dobbiamo agire dal basso, non lasciarci vivere». Fra i cori: «Chi non salta indifferente è», «Ci avete rotto il clima», «Ridateci il futuro» e cartelli “Make the Earth Great Again”, “L’amore è nell’aria ma l’aria è sporca”. Sirio Papa, studente universitario ed uno dei coordinatori, spiega: «È nato tutto in internet, si è creata una rete di contatti. Non c’è un comitato centrale ma ogni città è rimasta libera di organizzarsi come credeva». In una piazza Roma affollatissima, con tanto di mercato nonostante la manifestazione e la ristrettezza di spazio, hanno chiuso la giornata gli interventi di due docenti dell’Università di Urbino, Michela Maione e Giovanni Marin. Entrambi, in una lezione a cielo aperto, hanno parlato dei rischi che il nostro mondo sta vivendo, dell’importanza degli accordi climatici, e quindi del futuro della platea di giovani seduti ad ascoltare, sotto un sole troppo caldo per essere marzo ma di risveglio delle coscienze.

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