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Liste civiche, acqua e rifiuti:
«Le due sconfitte di Osimo»

POLITICA - La mancata nomina del sindaco alla presidenza dell'Ato 3 e la realizzazione del biodigestore di Jesi, secondo i movimenti civici di Dino Latini «sono due schiaffi per la coalizione Pd-M5S-Progetto Osimo-Lega-Fratelli d'Italia che peseranno nel corso del tempo su servizi primari»

Dino Latini, (a destra in piedi), nella sede delle Liste civiche con gli attivisti durante la campagna elettorale delle Comunali 2019 (foto Domenica Cappella)

Dino Latini

 

Osimo ha perso a Macerata la presidenza dell’Ato 3 che gestisce il servizio idrico e Jesi sta realizzando un suo biodigestore dei rifiuti, evitando così di farli confluire in futuro a Osimo. Acqua e rifiuti si sono rivelati «due schiaffi per la coalizione Pd-M5S-Progetto Osimo-Lega-Fratelli d’Italia di Osimo, due sconfitte per Osimo» commentano le Liste civiche. L’Ato3 Marche (comprendente tutti i Comuni della provincia di Macerata e 7 Comuni della provincia di Ancona «ha sonoramente bocciato la proposta di eleggere presidente il sindaco di Osimo (spinto poi a guerreggiare da Ginnetti). – commentano i movimenti civici di Dino Latini – Il 95% dei Comuni ha votato per un presidente del maceratese e un ufficio presidenza pure tutto del maceratese. Sindaci di destra e di sinistra, con in testa quello di Macerata, si sono fortemente opposti all’autocandidatura del sindaco di Osimo e della sua coalizione. Almeno, in passato, con le liste civiche (a cui veniva imputato di non avere contatti istituzionali) Osimo ha avuto la vicepresidenza dell’Ato3, così da avere tutti i finanziamenti per gli investimenti che ancora si stanno realizzando nella nostra città».

Ma per le Liste civiche l’altra sconfitta subita da Osimo, nelle ultime settimane, è anche quello giocata sul fronte del ciclo dello smaltimento dei rifiuti. «Il Comune di Jesi (con l’appoggio degli altri 33 Comuni interessati) – rimarcano le Liste civiche – ha approvato il progetto di biogestore dei rifiuti, non accettando così di portarli in quello di Astea s.p.a. che costa 22 milioni di euro (e 78.000,00 euro solo per il cambio di amministratore -direttore) e che potrebbe andare in utile fra 20 anni, sempre che tutti i Comuni delle Marche vi portino i loro rifiuti. Jesi ha rigettato ogni invettiva della coalizione di Osimo, ed ha tirato diritto creando l’impianto su cui confluiscono le adesioni di molti comuni della provincia di Ancona e delle Marche. Per noi sono due sconfitte per Osimo e per l’ambito di cui si ritiene capofila. Due sconfitte che peseranno nel corso del tempo su due servizi primari come acqua e rifiuti».

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