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Regionali 2020, la Lega fa scouting
e si accaparra il consigliere Carloni

POLITICA – Ad ufficializzare il passaggio da Area popolare al Carroccio è il senatore Paolo Arrigoni, che candida la Lega alla guida delle Marche e stila l'identikit del perfetto governatore: «Deve avere esperienza, non solo politica, passione e amore per il territorio». Promosso a responsabile regionale agli Enti locali Andrea Maria Antonini, segretario provinciale leghista di Ascoli Piceno

Da sinistra, Andrea Maria Antonini, Paolo Arrigoni e Mirco Carloni

 

di Martina Marinangeli

Tra i corridoi di palazzo la voce era iniziata a circolare già da un po’, ma oggi è arrivata l’ufficialità: il consigliere ormai ex Area popolare Mirco Carloni è passato alla Lega. Giusto il tempo di espletare i passaggi tecnici e poi andrà a fare compagnia ai tre colleghi del Carroccio a palazzo Leopardi. Il battesimo del nuovo corso è arrivato nientemeno che dal senatore e responsabile della Lega nelle Marche, Paolo Arrigoni, oggi ad Ancona per presentare il nuovo acquisto e per annunciare la promozione a responsabile regionale agli Enti locali di Andrea Maria Antonini, segretario provinciale leghista di Ascoli Piceno.
Sullo sfondo, ma molto nitida, la corsa alla guida di palazzo Raffaello nel 2020, durante la quale un nome come quello di Carloni potrebbe anche diventare spendibile. «Ancora è pesto per fare questi ragionamenti – tira il freno a mano Arrigoni, nome già in campo –. All’interno della Lega non abbiamo parlato di candidati. Al momento ci stiamo concentrando sul potenziamento nel territorio e sul dare risposte ai marchigiani dopo la politica fallimentare del centrosinistra. Comunque, Carloni, come altri esponenti del territorio, è una risorsa valida. Siamo aperti a tutto, anche a candidati civici». Fanese, classe 1981, Mirco Carloni è imprenditore, professore universitario e politico di lunga data: da due legislature tra i banchi del Consiglio regionale (nel 2015 entrò con Area Popolare di Spacca), un trascorso da assessore e vicesindaco a Fano e collaboratore dell’imprenditore ed ex senatore Francesco Casoli quando era stato eletto a palazzo Madama. Ha un bel bagaglio personale di voti, ma sul totonomi l’ultima parola spetterà al tavolo nazionale del centrodestra.

Mirco Carloni

Nelle Marche, almeno dalle prime indiscrezioni, Fratelli d’Italia sembrerebbe più lanciata, ma Arrigoni chiarisce: «anche noi ci candidiamo al governo della Regione, ma le Marche non sono oggetto di una spartizione decisa a tavolino a Roma. L’obiettivo è costruire un’alleanza di centrodestra che apra anche al mondo del civismo, così come ai sindaci che non si riconoscono in nessun partito, ma sono vicini alle nostre idee. Dobbiamo trovare una persona con il profilo giusto». E l’identikit passa per tre elementi: «esperienza, non solo in politica, passione ed amore per questo territorio».
Nell’attesa di capire chi sarà scelto come nuovo leader del centrodestra made in Marche in vista delle Regionali, il Carloni nuova maniera si presenta: «la mia storia viene dal centro moderato ed ho deciso di aderire alla Lega perché in questo momento politico è il vero partito del cambiamento, del territorio. In questi ultimi 5 anni, nelle Marche ha regnato l’immobilismo: il Pd ha fallito come partito e Ceriscioli come governatore». E come prova a sostegno porta una presentazione in video proiezione in cui, dati alla mano, mette in evidenza quelle che vede come le carenze più gravi dell’attuale giunta: dalle politiche economiche a quelle bancarie, passando per le difficoltà delle imprese del territorio. Una valutazione estremamente negativa che fa il paio con l’impietosa analisi di Arrigoni, decisamente negativa sulla gestione del sisma, della sanità e delle infrastrutture.

 

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