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Convegno Aido Osimo
per dire «Sì alla donazione»

L’INCONTRO pubblico si è tenutosi sabato scorso a palazzo Campana e vi ha preso parte anche la presidente nazionale dell'associazione italiana donatori organi, Flavia Petrin

Un momento del convegno Aido di Osimo (foto Domenico Cappella)

 

Successo di partecipazione per il convegno organizzato dall’Aido Osimo, sabato 26 ottobre a palazzo Campoana. L’incontro pubblico si intitolava ‘Scegliere la Vita: dire Sì alla donazione’. Ed è proprio su tale concetto che hanno ruotato tutte le relazioni ascoltate, ad iniziare da quella dell’on. Paolo Polenta, primo firmatario della legge 91/1999 fino a quella della presidente nazionale Aido Flavia Petrin, passando per l’intervento dell’On. Luigi Giacco, del medico Gianrenato Riccioni, coordinatore per l’attività di prelievo organi e tessuti di Macerata e dei presidenti Aido regionale Lucia Marinangeli e provinciale. Roberto Ciarimboli. Dopo il saluto ai presenti, la presidente osimana dell’Aido, Angela T. Maggiani, ha chiesto di ricordare con un emozionante grande abbraccio tutti i donatori osimani e le loro famiglie, osservando un minuto di silenzio e lasciando poi la parola al vice sindaco Paola Andreoni che ha portato i saluti del primo cittadino Simone Pugnaloni e sottolineato la sensibilità del Consiglio comunale affinché la cultura sul tema della donazione si diffonda e possa portare ad una scelta consapevole tutti i cittadini.

Dopo aver proiettato la toccante testimonianza dell’osimana Margherita Mazzantini, sul valore incommensurabile che per lei e tanti altri amici trapiantati, ha avuto la donazione di organi, la parola è passata all’on. Paolo Polenta, che ha brevemente ripercorso l’iter della L.91/99 di cui è stato primo firmatario e s’è soffermato sulla difficoltà di applicare quel decreto attuativo sul “silenzio assenso” che forse il Paese, nel 1999, non era in grado di recepire a pieno. Come il prof. Polenta, anche l’on Luigi Giacco ha voluto centrare il proprio intervento sulla necessaria spontaneità e sulla consapevolezza di chi è tenuto ad esprimere il proprio parere sulla donazione, e dunque sul ruolo formativo e informativo della Sanità e delle Associazioni di volontariato come l’Aido, tenute a sensibilizzare la cultura del dono. E’ proprio sul dovere d’informazione che il dootor Gianrenato Riccioni, coordinatore per l’attività di Prelievo Organi e Tessuti di Macerata, ha voluto intrattenere la platea presente al Convegno Aido, dal punto di vista tecnico scientifico, percorrendo prima l’iter dei trapianti in Italia partendo da Don Gnocchi fino ai giorni nostri, e poi esprimendo con massima chiarezza il concetto di morte cerebrale, presupposto indispensabile per eseguire un prelievo di organi. Il dottor Riccioni, con una comunicazione piacevole e diretta, ha chiarito il ruolo del coordinatore, presentando alcuni dati statistici sull’evoluzione nell’ultimo decennio della cultura del trapianto tra il personale medico sanitario nella Provincia di Macerata. L’appeal del suo intervento è stato stigmatizzato dalle numerosissime domande da parte dei presenti, sui limiti dell’età del donatore, sugli organi che possono essere donati e la loro compatibilità con le cause di morte, nonché sul comportamento del personale medico al momento della richiesta di donare, rivolta ai familiari del potenziale donatore, nonché sul pensiero religioso sul trapianto.

E’ emerso, che pur se per alcuni organi, l’età del donatore è un limite (cuore, polmone), ciò che conta è come sono stati “custoditi” i nostri organi durante la vita. Concludendo, anche il dottor Riccioni, ha puntualizzato la necessità d’un consenso “consapevole in quanto informato”. La presidente nazionale Aido, Flavia Petrin, testimoniando la piena collaborazione dell’Aido a fianco delle Istituzioni sanitarie, ha ribadito che l’Associazione da 46 anni è attiva e si impegna a sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza d’una scelta informata e consapevole. E continuerà nel suo impegno finalizzato ad ottenere il consenso alla donazione di tutta la popolazione italiana, e solo allora, sarà possibile concludere la missione dell’Aido, e dei suoi 10 mila volontari presenti in Italia. La Petrin, ha evidenziato le diverse possibilità che consentono al cittadino di esprimere il proprio consenso e quali tra queste, ottengano l’immediata registrazione al Sistema Nazionale Trapianti, includendo fra queste, sia l’atto olografo Aido che la dichiarazione presso gli Uffici Anagrafe del Comune al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità. Non sarà però una legge a determinare la decisione di donare nella gente, ma la consapevolezza dell’importanza sociale e di solidarietà della donazione, che come dice la Mazzantini: “rende inutile, dopo la morte, portarsi in Paradiso i propri organi, sono molto più utili sulla terra”. I volontari dell’Aido continueranno a sensibilizzare alla donazione informandone ovunque, laddove possibile ad iniziare dalla scuole di ogni ordine e grado dalle primarie all’Università, portando quella informazione trasparente ed efficace, che sta alla base della decisione di donare o di non donare. In tal caso, magari, chiederanno perché non condividere questo gesto semplice e gratuito che può fare davvero la differenza per le 9 mila persone che ogni anno sono in lista d’attesa per un organo che permetta loro di continuare a vivere con piena dignità sociale e civile. A corredo el convegno è stata allestita una mostra su “cosa pensino i nostri figli dell’Aido”.

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