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Acquedotto Nera, altri 5 Comuni raggiunti
Carancini: «Cosa aspetta la Regione
a prorogare l’aumento della portata?»

AATO 3 - Dopo l'ingresso di Treia, Appignano, Montecassiano, Montefano ed Osimo è stata sottolineata l'esigenza di rinnovare la convenzione. Il sindaco di Macerata: «E’ clamoroso che ad oggi non sia ancora stato fatto, ci aspettiamo che avvenga in tempi brevi»

 

Il presidente dell’acquedotto sul Nera Marco Blunno, il presidente di Aato 3 Stefano Montemarani e il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni

 

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Altri cinque Comuni (Treia, Appignano, Montecassiano, Montefano ed Osimo) raggiunti dall’Acquedotto del Nera e la necessità che la Regione Marche riconfermi la concessione temporanea in scadenza a fine anno dei 50 litri al secondo che consente di toccare la portata di 200 l/s ottenuta in agosto che ha consentito di raggiungere le popolazioni di questi territori. In assenza di una decisione positiva della Regione i cinque comuni si troveranno a dover rinunciare a questa preziosa risorsa conquistata in questi ultimi mesi.

Il presidente di Apm Giorgio Piergiacomi assieme ai sindaci

«Il risultato che presentiamo oggi – ha detto il presidente di Aato 3, Stefano Montemarani – ci porta al raggiungimento di undici (Caldarola, Belforte, San Severino, Tolentino, Macerata, Treia, Montefano, Montecassiano, Appignano, Pollenza e Osimo) dei ventidue comuni che fanno parte dell’Acquedotto del Nera. L’impegno che abbiamo davanti è quello di allacciare anche i restanti undici comuni (Recanati, Montelupone, Potenza Picena, Porto Recanati, Corridonia, Morrovalle, Montecosaro, Civitanova, Loreto, Castelfidardo e Numana) alla rete che distribuisce acqua di eccellente qualità che viene captata dalla sorgente di San Chiodo di Castelsantangelo sul Nera. Il primo passaggio è quello che riguarda la riconferma da parte della Regione Marche dell’aumento della derivazione da 150 a 200 l/s altrimenti ci troveremmo nell’impossibilità di offrire questo servizio agli ultimi comuni allacciati. In questa direzione abbiamo fornito agli uffici regionali un’ampia documentazione che comprova come questa portata di captazione non sia nociva per il fiume e per l’ambiente. Altro aspetto che riguarda il futuro è il completamento del percorso dell’acquedotto del Nera che deve raggiungere da una parte, nella vallata del Potenza, Porto Recanati e in quella del Chienti Civitanova. Sotto questo aspetto fondamentale sarà che tutti gli enti coinvolti, Parco dei Sibillini, Regione Marche e Aato 3 marcino uniti verso il traguardo del completamento dell’opera».

Il sindaco di Macerata Romano Carancini con Marco Blunno

Per la quale, secondo uno studio fatto qualche anno fa, sarebbero necessari tra i 25 ed i 30 milioni di euro: ma soprattutto una condivisione con i territori montani della necessità di aumentare la portata della captazione delle acqua ai 550 litri/secondo indispensabili per arrivare al mare. «Innanzitutto dico che l’operazione idrica Anello dei Sibillini fatta dallo Stato con un finanziamento di 300 milioni – ha ribadito Romano Carancini, sindaco di Macerata – e contro cui ci siamo battuti a Roma è semplicemente scandaloso, con la Regione che in tutto questo è stata silente. Per cui noi dell’Acquedotto del Nera dovremo cercare di fare ugualmente con le risorse che abbiamo e grazie anche al lavoro portato avanti dai gestori del servizio idrico coinvolti che sono l’Assm di Tolentino, l’Assem di San Severino e soprattutto Apm di Macerata e Astea di Osimo che hanno investito ingenti risorse intanto per raggiungere i risultati che presentiamo oggi e cioè il raggiungimento di questi altri 5 comuni del territorio. Questo consentirà a migliaia di cittadini di bere acqua minerale dai rubinetti delle proprie case. Ora bisogna lavorare per andare avanti e completare il progetto. E’ clamoroso che ad oggi la Regione Marche non abbia ancora prorogato l’aumento di 50 l/s della portata dell’acquedotto: ci aspettiamo che lo faccia in tempi brevi. Poi per arrivare al mare oltre alle condutture serve una maggiore portata di acqua che arrivi ai 550 l/s previsti nel progetto. Per questo è necessaria un’intesa con il Parco dei Sibillini, con i territori montani. Non vogliamo rubare l’acqua a nessuno ma vogliamo dimostrare che è possibile ed utile per tutta la provincia questo Acquedotto del Nera. Del resto che siamo al fianco di chi ha necessità lo dimostra quanto accaduto la scorsa estate quando i comuni di Visso e Valfornace, in crisi idrica, pur essendo fuori dall’Acquedotto del Nera, sono stati aiutati con interventi che hanno fatto sì di portare acqua potabile in quei territori».

Dal canto suo Marco Blunno, presidente dell’Acquedotto del Nera, ha ribadito come sia indispensabile per proseguire l’opera fino alle città della costa, che si arrivi ad un accordo che aumenti la portata dell’acqua. «I comuni soci devono essere raggiunti dall’Acquedotto del Nera -ha ribadito Blunno- tutti compresi gli 11 che ne sono ancora fuori. Il passo avanti è stato compiuto portando a 200 l/s la portata delle condutture che ha coperto da qualche mese i comuni di Treia, Appignano, Montecassiano Montefano ed Osimo. Per proseguire è necessario aumentare la portata nel rispetto dei territori montani, dell’ambiente e del fiume. Gli esiti del piano di monitoraggio ambientale trasmessi agli uffici della Regione a corredo della richiesta di conferma dell’aumento della concessione di derivazione dalla sorgente di San Chiodo dimostrano il rispetto delle condizioni imposte, in particolare in riferimento al deflusso minimo vitale da garantire al corso del fiume Nera a valle della derivazione e allo stato di qualità ecologica del corso d’acqua». Alla conferenza stampa presenti anche Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea, Simone Pugnaloni, sindaco di Osimo, Leonardo Catena sindaco di Montecassiano. Dal canto suo Giorgio Piergiacomi, presidente di Apm, ha ricordato come sia «stata fondamentale la collaborazione che c’è stata con il presidente Blunno che ha portato alla firma della convenzione per effettuare i lavori di allacciamento dei 5 comuni nel novembre 2018 e come i tempi siano stati rapidi per l’avvio delle opere dei due tronchi nelle rispettive vallate che ha portato a giugno scorso ad un’integrazione della convenzione e ad agosto alla consegna dei lavori. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a lavorare con tutti gli altri soggetti interessati affinché si giunga al completamento di un’opera strategica per i nostri territori e al servizio dei cittadini e di grande qualità».

Ato3, delega alla comunicazione con le scuole al sindaco di Osimo

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