facebook rss

Prevenzione Coronavirus, Nursind:
«Postazione ‘Tenda’ pre triage
fuori dai pronto soccorsi»

ANCONA - Il sindacato delle professioni infermieristiche ha segnalato varie criticità che stanno incontrando gli ospedali marchigiani nell’emergenza Covid 19 a tutela degli operatori sanitari e dell'utenza

 

 

L’emergenza Coronavirus impone di inserire tra le misure preventive a tutela degli operatori sanitari anche l’attuazione del percorso pre –triage al di fuori delle strutture ospedaliere, non previsto attualmente negli Ospedali della Regione Marche. Una postazione “Tenda” , per esempio, al di fuori dell’entrata dei Pronti Soccorsi, che permetta di indirizzare in percorsi protetti i pazienti con sintomi ricollegabili al Covid 19 impedendo che possano condividere con gli altri pazienti gli spazi delle sale d’attesa. A sollevare la questione è il Nursind Ancona, il sindacato delle professioni infermieristiche che ha scritto alla direzione dell’Asur e dell’Area Vasta2, al presidente della giunta regionale, ai vertici della Protezione civile oltre che ai Ministeri della Salute e dell’Interno. «Gli infermieri e sanitari in prima linea, si rivolgono alle segreterie Nursind per segnalare differenti criticità che stanno incontrando nell’emergenza del coronavirus. – esordisce nella missiva Elsa Frogioni, segretaria territoriale Nursind Ancona – Numerose le lamentele provenienti dai Pronto Soccorsi Marchigiani dove è elevata la preoccupazione per l’approvvigionamento dei Dispositivi di Protezione Individuali e casi in cui la comunicazione di caso sospetto non ha raggiunto i sanitari impiegati ad esempio al trasporto in ambulanza dello stesso paziente, poi fortunatamente risultato negativo ai test specifici; ma purtroppo abbiamo testimonianza di circostanze simili non altrettanto “fortunate”. Gli errori in queste condizioni devono essere azzerati e le carenze comunicative in alcuni casi hanno comportato gravi rischi».

Le mascherine destinate all’utenza, terminate al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette

Il sindacato delle professioni infermieristiche non desidera certo creare inutile allarmismi. «Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà determinate dalle peculiari informazioni scientifiche del covid19 a rapida diffusione, contagiosità e rischi per la popolazione fragile con comorbidità; ma abbiamo altresì il dovere di tutelare tutti gli operatori infermieri, OSS, medici tecnici ecc. che stanno lavorando in forte stress per carenza di personale, con doppi turni, straordinari obbligatori, mancati riposi, ferie addirittura arretrate del 2018. – prosegue la lettera – La Regione Marche non può continuare su questa strada di puro sfruttamento dei sanitari che con etica e diligenza attendono quotidianamente al proprio lavoro. Le misure necessarie urgenti da adottare sono le assunzioni straordinarie di personale sanitario, diversi decreti in questa direzione sono già stati realizzati in molte altre Regioni come l’attuazione del percorso pre –triage al di fuori delle strutture ospedaliere, che invece non è stato previsto negli Ospedali della Regione Marche. Quest’ultime strategie preventive, sono state immediatamente approntate in tutte le Regioni con focolai di contagi, per cui il Nursind non comprende per quali motivi non siano state instaurate anche nelle nostre realtà marchigiane. La postazione “Tenda” , al di fuori dell’entrata dei Pronti Soccorsi, con la funzione di accogliere prioritariamente l’utenza afferente con sintomi respiratori ed indirizzarla nei giusti percorsi, garantisce la sicurezza sia dei sanitari che degli stessi utenti che afferiscono all’ospedale».

Foto d’archivio

L’obiettivo è quindi quello di «evitare l’accesso diretto della popolazione nei pronti soccorsi/ospedali, perché i cittadini sono confusi dalle molteplici notizie e in questa situazione attuare una anamnesi accurata, mirata e dare le corrette informazioni è indispensabile. Altra misura utile da intraprendere è quella di accertare il possesso di tutti i criteri adeguati alle normative europee e nazionali delle strutture ospedaliere designate ad assistere i pazienti contagiati. Alcuni infermieri ci hanno infatti segnalato che le loro sedi di lavoro risultano sprovviste di camere d’isolamento con zona filtro adeguate o addirittura sprovviste del bagno. Persino i reparti di malattie infettive risultano alquanto deficitari strutturulmente e sottodimensionati di personale assistenziale». Elsa Frogioni spera infine che questa “emergenza”, possa anche dare una spinta al governo della Regione Marche« nel considerare prioritaria la necessità dell’incremento del numero degli infermieri e operatori socio sanitari nelle unità operative e di riconsiderare per l’accreditamento delle strutture sanitarie standard più elevati rispetto alla numerosità delle dotazioni organiche, nonché l’ammodernamento delle strutture sanitarie, spesso obsolete e inadeguate nel rispondere ai nuovi bisogni assistenziali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X